LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Bellini: "Ripensare la scuola, dal latino alla poesia per tutti fino alla storia senza confini"

La vicesindaca propone una riflessione educativa

Per la vicesindaca Chiara Bellini l’obiettivo è rendere la scuola un luogo inclusivo, capace di stimolare il piacere della conoscenza

Per la vicesindaca Chiara Bellini l’obiettivo è rendere la scuola un luogo inclusivo, capace di stimolare il piacere della conoscenza

Il dibattito sull’educazione scolastica si arricchisce con le riflessioni della vicesindaca di Rimini, Chiara Bellini. Al centro delle sue dichiarazioni vi sono la proposta del ministro Valditara di introdurre lo studio del latino come materia opzionale nelle scuole medie, l’importanza di modernizzare i metodi d’insegnamento e la necessità di superare l’eurocentrismo nella didattica della storia.

Per quanto riguarda il latino, Bellini ne sottolinea il valore culturale e formativo, proponendolo come materia opzionale da svolgere in orario pomeridiano, come già accade in alcune scuole riminesi. Tuttavia, precisa, è fondamentale che il ministero chiarisca modalità e finalità dell’insegnamento per garantire un approccio moderno e coinvolgente.

Più critica è la posizione della vicesindaca sull’obbligo di imparare poesie a memoria alle elementari, pratica definita "antiquata e poco inclusiva". Bellini evidenzia come tali metodi possano ampliare il divario tra gli studenti, specialmente per chi affronta difficoltà di apprendimento come la dislessia. Piuttosto che puntare sulla memorizzazione meccanica, propone un’educazione che valorizzi il piacere estetico della poesia, ispirandosi al concetto indiano di rasa, per stimolare la sensibilità artistica e il coinvolgimento emotivo.

Infine, Bellini esprime la necessità di adottare una prospettiva meno eurocentrica nello studio della storia, aprendo lo sguardo alle civiltà asiatiche, africane e sudamericane. Conoscere culture diverse è essenziale per comprendere le dinamiche globali, favorire il rispetto reciproco e promuovere una visione anticolonialista e inclusiva. La storia, conclude, non è solo memoria del passato, ma strumento per costruire un futuro di cooperazione tra i popoli.