REDAZIONE RIMINI

Cadavere nell’Uso, 48 ore da ricostruire

Abderrahman Hamdane ha pranzato domenica coni familiari prima di scomparire ed essere trovato morto nel fiume due giorni dopo

Cadavere nell’Uso, 48 ore da ricostruire

Il recupero del cadavere di Abderrahman dal fiume Uso (. foto Migliorini

Rimini, 8 novembre 2024 – Due albe e due tramonti. Ci sono 48 ore di ’buco’ nella linea temporale che i carabinieri del Nucleo investigativo stanno seguendo in questi giorni per mettere al proprio posto ogni tassello del giallo che aleggia intorno alla morte violenta di Abderrahman Hamdane, il 48enne marocchino il cui cadavere è riaffiorato dal fiume Uso a Bellaria Igea Marina lo scorso 29 ottobre. Ed è proprio dalle 15 di quel martedì che partono le indagini. Da quando gli addetti allo sfalcio dell’erba nella zona alla periferia di Bellaria hanno notato il corpo esanime e riverso nell’acqua gelida. Proprio quell’acqua in cui Abderrahman Hamdane è stato gettato dopo essere stato ucciso ha impedito al medico legale di determinare con certezza il giorno e l’ora del decesso del bracciante marocchino.

Ecco quindi che la ricostruzione di chi indaga fa necessariamente un balzo all’indietro. Alla stessa ora, più o meno, di domenica 27 ottobre: a quando risale l’ultimo avvistamento del 48enne. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, che indagano coordinati dalla pm Alessia Mussi, gli ultimi a vedere Abderrahman vivo sarebbero stati i suoi cognati: i fratelli della moglie del 48enne presso cui l’uomo era ospite da neanche un mese in via Cassandra a Bellaria, prima di iniziare a lavorare come bracciante nelle campagne del circonadrio per conto di un’azienda locale. Con i propri parenti infatti Abderrahman aveva pranzato domenica prima di salutarli per andare a fare una passeggiata all’aria aperta.

Una passeggiata da cui però il marocchino non è mai rientrato. Secondo quanto riferito dai parenti, i cognati non avrebbero dato immediatamente l’allarme per cercarlo in un primo momento in prima persona. Forse, avranno pensato, durante la passeggiata il 48enne potrebbe avere perso la via di casa nel mezzo della campagna romagnola. Invece, Abderrahman è andato incontro alla sua morte. Avvenuta con tempi e modalità ancora del tutto da chiarire nel corso dell’inchiesta per omicidio che non vede però ancora dei nomi iscritti nel registro degli indagati. Procura e carabinieri sono al lavoro per capire quando – tra domenica e il giorno del ritrovamento – il 48enne sia stato effettivamente ucciso a 300 metri di distanza da casa, se verrà confermato che effettivamente il corpo non è stato trascinato lì dove è stato trovato. Ci sono, insomma, 48 ore di ’buco temporale’ da colmare e solo allora il giallo sulla morte di Abderrahman potrà essere, finalmente, più chiaro.

Francesco Zuppiroli