REDAZIONE RIMINI

Canoni di spiaggia: risarcimenti ai bagnini

Sentenza del Tar del Lazio: ingiustificato l’aumento del 25% fissato nel 2022

Mauro Vanni, Confartigianato

Mauro Vanni, Confartigianato

Doccia calda per i bagnini: il Tar del Lazio ha annullato l’aumento del 25% sui canoni delle concessioni balneari deciso nel 2022 dal ministero delle Infrastrutture. Annualmente gli adeguamenti dei canoni di spiaggia sono di limitatissimi (non senza polemiche a riguardo). Nel 2022 venne fissato un maxi-aumento del 25% per l’anno successivo (già sospeso nel luglio 2023 dal consiglio di Stato, ritenendolo ingiustificato). Ora il Tar ha confermato l’errore. In pratica, il Mit ha utilizzato un metodo di calcolo sbagliato, facendo la media fra due indici Istat diversi anziché basarsi sull’unico che avrebbe dovuto utilizzare secondo la legge.

Ora saranno i Comuni a rideterminare i canoni per l’anno 2023 (e per il 2024) escludendo l’aumento del 25% e restituendo le somme versate dalle società concessionarie. "Avevamo sostenuto da subito che si era trattato di un errore materiale – spiega Mauro Vanni, presidente Confaritiganato Imprese Demaniali – da parte del ministero, nel 2022. Sinceramente era l’ultimo dei nostri problemi, in quel periodo".

"E’ l’ennesima riprova – commenta il Comune – della confusione che, da anni a questa parte, qualsiasi governo ha ‘coerentemente’ applicato a tutto il tema del demanio marittimo, fosse Bolkestein o meno. Ora toccherà allo Stato risolvere anche questa cosa". A questo punto si dovrà stabilire in che modo ’risarcire’ gli operatori balneari per il versato 2023 e 2024. "Lo Stato – continua Vanni – dovrà indicare qual è la procedura più corretta. Per noi cambia poco o niente, che sia rimborso di quanto versato indebitamente negli ultimi due anni, oppure avere una sorta di sconto sulle future stagionalità".

Che a questo punto sono garantite, almeno sino al 2027, come stabilito in autunno dal Senato con l’approvazione del Decreto infrazioni. "Il rimborso mi sembra tecnicamente improbabile – continua Vanni –. Forse è più semplice pensare a una scontistica sui futuri versamenti". Dopo la proroga delle concessioni al 2027, i bagnini attendono "a marzo 2025 i decreti attuativi del ministero Infrastrutture, con le quali saranno stabiliti i risarcimenti in vista dei bandi. La norma parla di ’equa remunerazione’, che potrà riguardare sia gli investimenti non ancora ammortizzati, sia gli investimenti fatti negli ultimi cinque anni. Saranno cifre molto modeste: il settore è fermo da anni, causa l’incertezza che lo sovrasta. I soli interessati saranno i pochi che, nell’ultimo quinquennio, hanno rifatto i loro stabilimenti o ne hanno acquistati".

Mario Gradara