
Una scena de Il Turco in Italia, nella produzione del Teatro Sociale di Rovigo
Il Turco in Italia al Teatro Galli. Ad andare in scena non sarà il centrocampista dell’Inter Çalhanoğlu, ma il capolavoro comico di Gioachino Rossini. L’opera buffa in due atti fu rappresentata per la prima volta alla Scala nel 1814. È una doppia rappresentazione quella in programma al Galli, con nuovo allestimento diretto dal giovane regista Roberto Catalano: domani sera alle 20 e replica domenica alle 15.30, a chiusura della stagione d’opera riminese. Sul podio dell’Orchestra Luigi Cherubini e del Coro Lirico Veneto (maestro del coro Giuliano Fracasso) ci sarà Hossein Pishkar.
"Rossini compose per la Scala Il turco in Italia – scrive Stendhal nella sua Vita di Rossini. – A Filippo Galli che per diversi anni aveva egregiamente svolto il ruolo del bey nell’Italiana in Algeri affidarono il ruolo del giovane turco che, spinto dalla tempesta, arriva in Italia e si innamora della prima bella donna che il caso gli fa incontrare. Purtroppo, questa bella donna non ha solo un marito, ma anche un amante, per nulla disposto a cedere il passo a un turco. Donna Fiorilla, la giovane donna, civettuola e spensierata, è felicissima di compiacere il bell’incognito e coglie con entusiasmo l’occasione per tormentare il suo amante e per prendersi gioco del marito". Dopo un lungo oblio, la riscoperta dell’opera avvenne negli anni Cinquanta in un’edizione che vedeva la direzione di Gianandrea Gavazzeni e il debutto in un ruolo comico di Maria Callas. "Quando l’opera fu ripresa a Roma – scriverà il critico Massimo Mila – ci fu facile delirare per la straordinaria qualità pirandelliana di quel poeta demiurgo che ha da fare con un libretto d’opera e si agita per accostare insieme i personaggi e produrre i casi della trama". Al Teatro Galli Il turco in Italia sarà presentato in una nuova produzione realizzata dal Teatro Sociale di Rovigo in coproduzione con i teatri di Novara, Rimini, Ravenna, Pisa, Jesi.
In scena Elena Galitskaya e Giuliana Gianfaldoni (Fiorilla), Nahuel Di Pierro (Selim), Fabio Capitanucci (Don Geronio), Bruno Taddia (Prosdocimo), Francisco Brito (Don Marciso), Francesca Cucuzza (Zaida) e Antonio Garés (Albazar). Con le scene di Guido Buganza, i costumi di Ilaria Ariemme, le luci di Oscar Frosio e la coreografia di Marco Caudera, l’allestimento è firmato dal giovane regista Roberto Catalano.
"In questa storia l’amore – spiega il regista – si vende e si compra esattamente come il vino e il caffè e gli esseri umani, proprio come accade alle cose. Una serie di umani-prodotti che vivono in un mondo dove la pubblicità è talmente diffusa e infiltrata nel quotidiano da rendere equivoca la distinzione tra realtà e sogno, con la mente costantemente offuscata dalla potente e rassicurante luce di spot confezionati come promesse di futuro e felicità". Il turco in Italia sarà trasmesso in diretta streaming dal Teatro Galli domani dalle 20 sul portale Opera Streaming, prima piattaforma regionale di opera lirica in Italia.
Mario Gradara