LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Tre mesi dal delitto: "Pierina come Yara, il Dna è la chiave per risolvere il caso"

Ancora nessun indagato per l’omicidio dell’ex infermiera 78enne. L’investigatore Denti: "Il colpevole? Di sicuro è nella palazzina. In questa storia troppe persone hanno delle cose da nascondere"

Rimini, 4 gennaio 2023 – Tre mesi di misteri, bugie, domande senza risposta. Tanto tempo è passato dall’omicidio di Pierina Paganelli, l’ex infermiera di 78 anni massacrata con 29 coltellate in via Del Ciclamino il 3 ottobre. La svolta nel caso che ha sconvolto Rimini e tenuto con il fiato sospeso l’Italia intera, "potrebbe arrivare presto" afferma Ezio Denti, criminologo e investigatore privato che ha fatto parte del pool difensivo dei parenti (la nuora Manuela Bianchi e il fratello di quest’ultima Loris) e dei vicini di casa (Louis Dassilva e la moglie Valeria Bartolucci) di Pierina.

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L’identikit del killer: "Chi ha ucciso Pierina è alto almeno un metro e ottanta"

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Pierina Paganelli, massacrata con 29 coltellate il 3 ottobre, e il criminologo Ezio Denti
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"Il fatto che sulla vicenda sia calato il silenzio non tragga in inganno. La Procura di Rimini non è affatto in alto mare. Il pm Daniele Paci e gli investigatori della squadra mobile hanno svolto un lavoro meticoloso, certosino. Non vogliono vanificare tutto con mosse affrettate, ma preferiscono avere in mano elementi solidi. Il fatto che non ci siano nomi nel registro degli indagati non vuol dire assolutamente nulla. Ricordiamo, ad esempio, che il killer di Yara Gambirasio, Massimo Bossetti, per lungo tempo non fu nemmeno indagato".

A proposito di Yara: nel suo caso fu decisiva l’analisi del Dna nucleare ritrovato sul corpo. Anche per i fatti di via Del Ciclamino, dobbiamo aspettarci un esito simile?

"Sì, ritengo che il Dna possa essere la chiave per risolvere il giallo di Pierina. Sicuramente chi l’ha uccisa ha lasciato delle tracce biologiche sul cadavere. Resta da capire quanto sia ampio l’eventuale campione e se si tratti o meno di Dna misto, perché in tal caso le cose si complicherebbero".

E’ ancora convinto del fatto che l’assassino sia un uomo?

"I rilievi sembrano confermarlo. E lo conferma anche la dinamica. Ventinove coltellate, inflitte in un lasso di tempo superiore al mezzo minuto. Chi ha ucciso Pierina conosceva le sue abitudini ed era mosso, forse, da sentimenti di odio che l’hanno portato ad accanirsi sul corpo. Il killer sapeva come muoversi all’interno del garage e sapeva anche che nessun altro inquilino, a quell’ora, sarebbe sceso di sotto. Tutto questo mi porta ad una considerazione".

Quale?

"L’assassino di Pierina è da ricercare con ogni probabilità all’interno della palazzina del civico 31".

La stessa in cui abitano Manuela, il marito Giuliano, la figlia sedicenne e i loro vicini di casa, Louis e Valeria.

"Non sono i soli a risiedere nel palazzo, ma ci sono anche altre famiglie. D’altra parte nessuno al momento può essere considerato colpevole, almeno fino a prova contraria. Credo che occorra continuare a scavare nelle relazioni tra Pierina e la cerchia dei suoi conoscenti, inclusi gli altri inquilini della palazzina".

Qualcuno poteva avere del risentimento?

"Mi pare ormai assodato. Tra Pierina e Manuela, ad esempio, non correva buon sangue per via della relazione della nuora con il vicino Louis. Eppure non riesco a scorgere, in questa dinamica, un possibile movente. Anche l’ipotesi del debito economico mi convince poco. Bisogna andare ancora più a fondo, sviscerare non solo i legami familiari di Pierina ma anche quelli di vicinato. Capire se possano esistere motivi di astio".

Quella che ruota attorno a Pierina sembra essere una storia in cui tutti hanno qualcosa da nascondere

"E’ così. Ed è anche il motivo per cui ho deciso di allontanarmi dal pool difensivo. Non mi riferisco necessariamente al delitto in sé, ma da quando la vicenda è salita alla ribalta, sono cominciate ad affiorare bugie, mezze verità e situazioni ambigue. Come in un episodio di Dynasty . Per questo credo che l’assassino, una volta scoperto, porterà con sé almeno un’altra persona: chi l’ha favorito o quantomeno coperto".