MARIO GRADARA
Cronaca

Energia, i timori delle imprese: "I rincari delle bollette, un freno alla competitività"

Il sindaco Sadegholvaad: "Ho raccolto preoccupazioni dalle aziende del territorio. Dal governo serve una politica di sostegno a tutela di produzione e occupazione".

Il sindaco Sadegholvaad: "Ho raccolto preoccupazioni dalle aziende del territorio. Dal governo serve una politica di sostegno a tutela di produzione e occupazione".

Il sindaco Sadegholvaad: "Ho raccolto preoccupazioni dalle aziende del territorio. Dal governo serve una politica di sostegno a tutela di produzione e occupazione".

"Difendiamo il made in Italy. Anzi, il made in Rimini". La sintesi è nostra, ma l’appello del sindaco Jamil Sadegholvaad è un invito al governo per la tutela della competitivià della imprese. In particolare riguardo ai rincari energetici, che rischiano di minarne la competitività.

La premessa. "Il nuovo anno si è aperto nell’industria italiana tra molte preoccupazioni per il caro energia, aggravato negli ultimi mesi dalle crescenti tensioni geopolitiche internazionali e dall’instabilità dei mercati".

Le ’soffiate’. "Negli ultimi tempi ho raccolto, da più voci provenienti da realtà aziendali del territorio, i timori per l’impatto di questo aumento dei costi che pare inarrestabile e che rischia di mettere a dura prova lo sviluppo, e in alcuni casi la tenuta, di filiere che rappresentano l’ossatura della nostra economia. Penso a tutto il comparto tessile, alla filiera legata alla produzione agricola e all’alimentare e ancora alla meccanica, alla produzione di attrezzature industriali, di macchinari per il legno; a quei settori cioè che si distinguono storicamente per una produzione di altissima qualità ma molto energivori, per i quali le ’bollette’ sono una voce a bilancio determinante nell’equilibrio dei conti".

Competitivà e occupazione. "Va da sé che l’aumento dei costi di produzione che ne deriva finisca per minare in maniera determinante la competitività delle nostre aziende sui mercati internazionali, esponendole ad una corsa ad armi impari rispetto ai competitor. Con la conseguenza di frenare inevitabilmente occupazione e crescita di un tessuto imprenditoriale diffuso che da sempre si distingue per la capacità di innovare e aggiornarsi, pur rimanendo radicato nel territorio".

L’invito. "Nell’agenda politica del Governo questo tema non può e non deve rimanere ai margini, schiacciato com’è da evanescenti quanto avvilenti dibattiti che poco hanno a che vedere con la vita reale di famiglie e imprese. Il futuro del Paese passa anche dalla solidità del comparto manifatturiero e da una politica che sostenga in questa delicata fase di transizione le piccole, medie e grandi aziende che hanno reso il made in Italy un marchio di qualità internazionale e che soprattutto producono benessere e lavoro nei territori".

Mario Gradara