I ristori arrivano, i vaccini no

Il governo annuncia il piano di sostegno alle attività in crisi, ma sull’immunizzazione nessuna data certa

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Ristori per le attività economiche in arrivo, nessuna data certa, invece, per quel che riguarda la somministrazione a San Marino delle prime dosi del vaccino anti-covid, di cui si parla ormai da settimane. E mentre in tuti i Paesi d’Europa la vaccinazione del personale sanitario è iniziata ai primi del mese, sul Titano non è arrivata nemmeno una dose di vaccino. A fare il quadro della situazione per quel che riguarda il decreto ristori è il segretario di Stato al Turismo, Federico Pedini Amati. "È pronto – assicura - I tecnici ci hanno lavorato e la bozza è ora al vaglio di Congresso di Stato e maggioranza. Non commettiamo l’errore di credere che questo decreto sancisca l’elargizione a pioggia di denaro, piuttosto vorremmo che le misure che andremo ad adottare servano come incentivo".

Pedini Amati non ci gira tanto intorno. "La formula – sottolinea - prevede da un lato un sostegno diretto alle attività danneggiate e dall’altro iniziative di sostegno per la ripresa. Terremo conto delle attività che hanno subito i danni maggiori verificando le perdite di fatturato dell’anno passato. Ragioniamo su ristori equi, somme economiche, riduzioni di pagamenti e di imposte. Non potremo, purtroppo, tenere conto di quelle attività che hanno avuto perdite che possono essere considerate fisiologiche, mentre dovremo invece considerare l’aiuto che già è stato riconosciuto con la Cassa integrazione guadagni".

L’impegno "che ci siamo presi lo porteremo avanti con convinzione – conclude - aiuteremo le aziende e chi ha subito danni gravi. Insieme al collega alle Finanze stiamo calibrando il decreto, affinché sia utile ed efficace. In tempi brevi, come ho annunciato entro le prossime settimane, sarà pubblicato". Nessuna novità, invece, per quel che riguarda i vaccini anti-covid che a San Marino, secondo quanto scritto anche sul piano vaccinale prodotto dall’Istituto per la sicurezza sociale, sarebbero dovuti arrivare in questo mese di gennaio.

"C’è un lavoro in corso con l’Italia e quindi con il commissario Arcuri – dice il segretario di Stato alla Sanità, Roberto Ciavatta – con continui scambi documentali. Anche in questo momento ci sono dei colleghi a Roma. Mi preme rimarcare che la sottoscrizione del protocollo con l’Italia e degli accordi tecnici sono proprio quella garanzia, ora in un momento di penuria nel quale anche gli stati europei vedono recedere le consegne da parte delle case produttrici, di una consegna che avrà una regolarità nel corso del tempo".