REDAZIONE RIMINI

Il Comune perde la battaglia del gas ‘Bruciati’ 12 milioni di euro

Respinto il ricorso al Tar contro il bando di Rimini sulla gestione delle reti. Nicolardi: "Colpa dell’amministrazione Tosi"

Alessandro Nicolardi, assessore al Bilancio del Comune di Riccione

Alessandro Nicolardi, assessore al Bilancio del Comune di Riccione

Riccione perde la battaglia del gas con Rimini, e vede sfumare circa 12 milioni di euro, queste le stime fatte in municipio. Un salasso quello che è arrivato nella giornata di lunedì con la sentenza 727 del Tar dell’Emilia Romagna. Il contenzioso verteva sulla rete del gas. Il Comune di Riccione aveva citato in giudizio il Comune di Rimini e Adriagas, il soggetto che ha vinto il bando per la gestione delle reti del gas nella zona del riminese, Riccione inclusa. Tutto inizia quando il Comune di Rimini avvia le procedure per mettere a bando le reti del gas per 12 anni. Rimini è la stazione appaltante per tutti i comuni riuniti nel cosiddetto Atem, l’area presa in considerazione. Nel bando c’è anche una perizia delle reti, fatta con il criterio Rab, regulatory asset base. Le reti riccionesi in base a questo valore vengono stimate circa 3 milioni di euro. Il Comune non ci sta perché vorrebbe applicato il criterio Vir, Valore industriale residuo, che vedrebbe un bell’aumento della cifra, arrivando a 15 milioni di euro. La mossa del Comune è chiara: aumentare il valore per poi vendere le reti e incassare. Ma Rimini va avanti senza accogliere le richieste arrivate da Riccione di rivedere i criteri, così si arriva alla pubblicazione del bando e all’affidamento in marzo delle reti ad Adriagas per i prossimi 12 anni. Riccione non ci sta e presenta ricorso al Tar.

Lunedì arriva la doccia fredda con il Tar che dichiara inammissibile il ricorso. In municipio scende il gelo e viene individuato il colpevole della sconfitta: la precedente amministrazione Tosi. "Prendiamo atto della decisione del Tar in merito al ricorso promosso dal Comune di Riccione – premette l’assessore al Bilancio, Alessandro Nicolardi –. Tar che non è entrato nel merito della questione, ma che ha adottato una decisione nel segno dell’inammissibilità per tardività, che deriva dalla mancata impugnazione del bando di gara del 30 dicembre 2020 nel termine decadenziale. Addirittura, ad avviso del Tar, anche l’originaria impugnazione del bando non avrebbe avuto chance di successo, dato che il Comune di Riccione, nella seduta del Comitato di monitoraggio dell’Atem del 10 dicembre 2020, ha approvato ‘espressamente ed integralmente, senza riserva alcuna’ gli atti di gara, ivi compresi il bando e il disciplinare". In altri termini, se l’allora amministrazione Tosi avesse adottato un’altra strategia, non si sarebbe arrivati a questo punto, contesta l’assessore. "Perdiamo, per la decisione del Tar, un’occasione importante a causa della mancata valutazione da parte di chi amministrava nel 2020, che ha ignorato tale opportunità, che non ci risulta mai presa in considerazione, per sufficienza o ignoranza nella materia". L’ultima stoccata a Rimini: "Sottolineo inoltre che al Comune di Rimini, prima ancora del ricorso, era stato chiesto l’annullamento degli atti in autotutela, anche in considerazione che esiste ad oggi un altro giudizio pendente sulla stessa gara. Valuteremo certamente l’appello".

Andrea Oliva