REDAZIONE RIMINI

"Il nostro piano contro l’emergenza affitti"

Il Comune al lavoro per ridurre la cedolare secca: "Avviato l’iter con il ministero per riuscirci già nel 2025"

Francesco Grassi, vicesindaco di Bellaria Igea Marina

Francesco Grassi, vicesindaco di Bellaria Igea Marina

"Sarà un iter lungo, ma contiamo nel 2025 di riuscire ad abbattere la cedolare secca sugli affitti. Ci siamo già informati con il ministero competente". Ad annunciarlo è il sindaco di Bellaria Filippo Giorgetti, che aggiunge: "È necessario farci riconoscere come città ad alta tensione abitativa". La cedolare secca si rivela spesso un’opportunità sia per i proprietari sia per gli affittuari, perché essendo un’unica imposta sostitutiva dell’Irpef riduce l’imposizione fiscale per entrambe le parti. A Bellaria, questa è già presente, ma con un’aliquota del 21 per cento. Il discorso è ben diverso per i comuni limitrofi come Rimini, Riccione e Cattolica che presentano invece una tassazione al 10 per cento.

"Fa parte del nostro programma elettorale – fa il punto il vicesindaco Francesco Grassi – abbattere la cedolare secca. È pero fondamentale essere riconosciuti come città ad alta tensione abitativa". Dietro questo ragionamento c’è infatti il rispetto dell’articolo 3 del decreto legislativo 23 del 2011. Grassi evidenzia che "è un iter che stiamo portando già avanti, per vedere se anche Bellaria riesce a rientrare in questi parametri, correlati alle abitazioni presenti e alla densità della popolazione. Se si rientra in questi paletti si è idonei e allora da quel momento in poi la cedolare secca potrà essere abbattuta fino al 10 per cento". I vantaggi potrebbero essere tanti: "L’obiettivo, nella speranza di abbassare questa imposta, è di incrementare gli affitti annuali, cercando soprattuttto di rendere disponibili alla locazione anche quegli appartamenti affittati solitamente ai turisti in estate".

Ma c’è un altro problema da affrontare, secondo Grassi, ovvero la carenza generale di alloggi disponibili a Bellaria: "Non facciamo interventi importanti di lottizzazioni da almeno 15 anni. Sia quello relativo alla Conad, che quello in zona Cagnona nascono in questo senso. Si tratta di due nuove aree residenziali che abbiamo sbloccato e concesso. Si stanno facendo delle verifiche su chi farà i lavori ma si tratta di due lottizzazioni fatte per dare più possibilità di realizzare altre unità abitative". Ma restano, continua Grassi, "le criticità per quanto riguarda il patrimonio immobiliare. E stiamo facendo di tutto per risolverlo. Occorrono in città interventi edilizi che permettano di ristrutturare appartamenti datati e di rimodulare gli spazi, in modo da creare nuove soluzioni abitative destinate a giovani famiglie, anziani e a tutti coloro che si trovano in emergenza abitativa. È necessario affrontare questo tema così attuale".

Aldo Di Tommaso