Si chiamava Claudio Caldari, il centauro riminese di 63 anni morto alla vigilia di Capodanno 2023 lungo la Marecchiese, all’altezza di Ponte Messa di Pennabilli. Alle 13.40 del 31 dicembre del 2022, Caldari stava procedendo a bordo della propria moto in direzione Badia Tedalda. Una marcia che però si è arrestata come la vita dell’uomo all’improvviso, all’altezza del civico 69, quando la motocicletta si è schiantata a seguito di un incidente avvenuto con un’automobile, un Opel Coupé, che si stava immettendo nella Marecchiese e proveniva dalla strada che porta alla Pieve Romanica. Il 63enne era deceduto, lasciando un figlio e una moglie invalida.
A distanza di due anni, si è chiuso in tribunale a Rimini il processo per omicidio stradale scaturito da quella tragedia. Alla sbarra, con la formula del rito abbreviato, un albanese di 45 anni, conducente della vettura con cui era avvenuto il tremendo impatto costato la vita al riminese. Il giudice ha stabilito per lui una condanna ad un anno e 4 mesi (pena sospesa), avendo riconosciuto anche un parziale concorso di colpa da parte del centauro, sulla base delle ricostruzioni compiute dagli agenti della polizia stradale e dei periti.
Gli eredi, rappresentati dall’avvocato Lorenzo Gobbi, si erano costituiti parte civile nel procedimento. Tre di loro (moglie, sorella e figlio) hanno revocato tramite il loro legale la costituzione di parte civile, mentre è rimasta in piedi quella del fratello della vittima. Nei confronti di quest’ultimo è stata concessa dal giudice una provvisionale immediatamente eseguibile. Per quanto riguarda l’aspetto dei risarcimenti, l’avvocato dei familiari precisa che non è stato ancora raggiunto un accordo ritenuto soddisfacente con la compagnia di assicurazione e si è riservato la possibilità di avviare un procedimento in sede civile, in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza.
Quel giorno di due anni fa, Caldari si preparava a trascorrere la notte di San Silvestro in compagnia dei familiari, ma aveva trovato la morte lungo le strade della Valmarecchia. Terribile era stato il colpo che aveva sbalzato il centauro, mentre il conducente dell’automobile aveva subito arrestato la marcia – secondo la ricostruzione della polizia – ed era sceso dalla vettura per prestare soccorso al 63enne, salvo poi essere colto da un malore, probabilmente per lo choc, per cui è stato necessario il successivo trasporto all’ospedale Infermi di Rimini, in codice di media gravità. Per Claudio Caldari – che era un appassionato di triathlon con partecipazione a vari sprint del territorio negli anni – invece non c’era stato purtroppo nulla da fare. Non sono bastati gli immediati soccorsi dei sanitari del 118, arrivati sul posto con due ambulanze e un’automedica.