REDAZIONE RIMINI

Investimenti e città giardino. Ultimo round tra Piccioni e Tonini

Misano, i due candidati continuano a confrontarsi sui progetti per rendere il territorio più attraente. L’ex dg dell’Ausl vuole un Parco Mare nord fino a Brasile. Il sindaco sottolinea le "tasse invariate".

Investimenti e città giardino. Ultimo round tra Piccioni e Tonini

La città giardino di Marcello Tonini, improntata alla bellezza, e la concretezza di Piccioni con i 20 milioni di euro "investiti per la comunità". La campagna elettorale volge al termine, ma c’è ancora tempo per il botta e risposta. "È stata una bella campagna elettorale – dice Piccioni - intensa, fatta di tanti incontri e tanti stimoli raccolti dai cittadini che saranno preziosi per la futura azione amministrativa". Ai misanesi l’appello del candidato suona così: "Abbiamo dimostrato la capacità di fare, andando a reperire i finanziamenti dove ci sono e questo ha consentito non solo di raggiungere risultati visibili a tutti come lungomare, ciclabili, viabilità cittadina, ma di farlo a tassazione invariata, non avendo toccato alcuna aliquota in questi cinque anni". Ma il progetto non è esaurito. "Per portare avanti le cose che abbiamo iniziato, abbiamo bisogno ancora della fiducia dei cittadini, per l’ulteriore sviluppo della città. Misano ha fatto passi da gigante" ma "per andare avanti sulla strada tracciata, non può permettersi passi indietro".

Marcello Tonini parla invece di una "Misano che non riceve le cure necessarie per accogliere i cittadini e turisti come meritano. Uno dei progetti prioritari sarà il prolungamento di Parco Mare nord fino a Brasile. Ci affideremo a professionisti competenti capaci di trasformare Misano in una città giardino unica e attraente". Nel messaggio del candidato c’è spazio ancora una volta per un attacco sull’urbanistica, per le aree verdi a mare e per l’Arena 58. "Gli avvenimenti che si ripetono da tempo, relativi ad acquisizioni di importanti porzioni di territorio, producono l’effetto di una amministrazione che oltre ad arrampicarsi sugli specchi viene ‘scaricata’ da chi non si fa troppi scrupoli. Un, seppur lecito, interesse speculativo che si sarebbe dovuto evitare facendo scelte di pianificazione urbanistica inequivocabili. Questa è la rappresentazione di come non di rado il potere economico sopraffa’ quello politico e purtroppo non sempre a beneficio dell’interesse collettivo. Da questo schema occorre sottrarsi. E su questi principi si fonda la nostra proposta di cambiamento".

Andrea Oliva