
Paolin (FdI) lancia l’allarme: "Senza bancomat, con locali chiusi e poche luminarie, serve un intervento"
Rischio desertificazione per la zona dell’Abissinia. "In viale San Martino stanno progressivamente venendo meno servizi fondamentali per i residenti e i turisti". Per non parlare delle "luminarie a singhiozzo in viale Gramsci con un buco nero di alcune centinaia di metri tra l’Abissinia e la zona centrale". A sollevare il problema è Stefano Paolini, consigliere comunale di Fratelli d’Italia. Il rischio desertificazione di servizi e attività commerciali è un pericolo che stanno vivendo sempre più paesi nell’entroterra, "ma vediamo come anche in alcune zone della città si stia verificando una situazione simile. Gli operatori del viale, quelli che resistono e sono aperti, continuano a segnalarmi problemi come questo e una incuria generale dell’area", ribatte Paolini. Lo sportello bancario ha chiuso da poche settimane lasciando liberi i locali all’ingresso lato mare di viale San Martino. "Se un turista o un residente intende recarsi al bancomat deve prendere l’auto e arrivare in centro, in viale Ceccarini. Inoltre l’ufficio postale è molto piccolo. L’amministrazione comunale dovrebbe impegnarsi per impedire la desertificazione di servizi come questi lungo il viale e per la zona, ma al contrario non faccio che accogliere le critiche di operatori e residenti, per gli asfalti e la cura in generale della zona". Anche il colpo d’occhio che si ha all’arrivo in viale San Martino da viale Milano non è dei migliori. Oltre ai locali vuoti dove c’era la banca, a fianco non sta prendendo il via il progetto di rilancio dello storico Bar Angelini. La proprietà con la gestione organizzativa di Elio Tognoni, era intenzionata ad aprire per la Pasqua dando alla zona un’offerta di livello. Ma a quanto pare i tempi della progettazione si allungheranno. Il risultato sono vetrine vuote e buie. Inoltre dall’altra parte della strada è iniziata la demolizione dell’hotel San Martino, e il cantiere rimarrà per lungo tempo.
Oltre al colpo d’occhio ci sono i servizi che stanno lasciando la zona. Per Paolini le luminarie sono la cartina tornasole di quanto sta avvenendo. "Qualche luce è stata messa, ma devo anche notare quanto accaduto su viale Gramsci. Partendo da viale San Martino si ha qualche luminaria ma solo per un tratto, poi centinaia di metri di buio fino ad avvicinarsi alla Mater Admirabilis e alla zona centrale dopo sono state posizionate le luci in continuità con l’isola pedonale. Lasciare una parte di viale Gramsci al buio non è un bel segnale".
Andrea Oliva