L’uomo del boss gestiva il locale La gestione attuale è estranea

L’attuale gestione della gelateria e pasticceria Goloso e Curioso nulla ha a che vedere con il processo Aemilia e le condanne che ne sono venute. Precisazione che arriva anche dai titolari dell’attuale gestione dell’esercizio che si trova in Paese, affacciato su piazza Unità.

Il nome dell’attività era emerso fin dal 2015 nei documenti del processo Aemilia che aveva portato a smantellare le ramificazioni della ’ndrangheta nelle province di Reggio Emilia, Modena, Parma e Piacenza. In quel processo emerse il nome di Michele Bolognino, figura che aveva un ruolo di prim’ordine nella cosca Grande Aracri. A Riccione al tempo a cui si riferiscono le indagini, oltre una decina di anni fa, Francesco e Michele Bolognino avevano due attività, un caffè sul lungomare D’Annunzio e una pasticceria, la Goloso e Curioso. Va precisato che l’attuale gestione della pasticceria arrivò in un periodo successivo a quello che interessa il processo Aemilia, e non ha mai avuto nulla a che vedere con il procedimento o con le persone coinvolte.

L’attività di Bolognino e la sua presenza a Riccione è pertanto antecedente. Si trattava della persona incaricata di ripulire i soldi provenienti dalle attività illegali della cosca calabrese, secondo quanto emerso. Denari da reinvestire in normali attività.

A indagare e scoprire le ramificazioni dell’attività della cosca erano stati anche il nucleo di polizia economico tributario della Guardia di finanza e i carabinieri della compagnia di Riccione, che avevano poi trasmesso il fascicolo alla Direzione distrettuale antimafia di Bologna. La cassazione ha stabilito per Michele Bolognino la condanna a 20 e dieci mesi. Per il fratello Francesco confermata la pena di 2 anni e 8 mesi.