REDAZIONE RIMINI

L’urbanistica del futuro: "Demoliamo i vecchi hotel, nuove case in periferia"

La proposta di Della Vista (Conflavoro) mira a liberare terreni turistici congestionati, destinandoli a spazi pubblici per rilanciare il settore.

Corrado Della Vista

Corrado Della Vista

’Mattoni volanti’ dalla zona turistica verso monte, e un ’Peep degli alberghi’. Sono le linee guida che, secondo il presidente provinciale di Conflavoro, Corrado Della Vista, costituiranno la migliore delle soluzioni possibili contro il logorìo del turismo riminese. Favorendone il rilancio.

Parliamo delle celebri ’strutture marginali fuori mercato’?

"Quelle, ma non solo – attacca il titolare del Gruppo Devira Hotels –. Più in generale l’idea è quella di favorire e incentivare una via d’uscita a quanti, per amore o per forza, cioè se costretti dall’inadeguatezza dei propri alberghi rispetto alle esigenze del turismo attuale, chiedano una via d’uscita".

In che cosa consisterebbe?

"Mantenedo la tutela della prima e della seconda linea alberghiera attuale, si dovrebbe dare la possibilità chi è interessato di attuare un principio di perequazione urbanistica".

Cioè?

"Cioè spostare una parte, non tutta, della propria cubatura alberghiera, dalla zona turistica in altra area, compresa tra la Statale 16 Adriatica e il ’tira diritto’ di via Roma e dintorni. L’albergatore lascia libero un terreno in zona turistica di pregio, troppo intasata di alberghi e alberghetti che non riescono spesso a stare al passo coi tempi. E magari lavorano in perdita".

Poi?

"Questo terreno sarà ’svuotato’ e lasciato a disposizione gratuita, in dono al Comune, che potrà, in collaborazione con gli imprenditori privati di quella zona, realizzare parcheggi, verde attrezzato, piscine e spazi acquatici, migliorando la qualità dell’offerta turistica, cosa che è auspicata da tempo, anche per quanto riguarda il sistema ricettivo".

Un ’dono’ in cambio di cosa?

"In cambio di aree edificabili da mettere a disposizione gratuitamente ai privati, gli albergatori stessi oppure imprenditori ai quali siano stati ceduti i diritti, nelle quali potranno essere costruite, ovviamente a carico degli imprenditori, degli appartamenti da utilizzare per proprio conto o da mettere sul mercato. Ma, ripeto, con cubature ridotte rispetto a quelle iniziali. Non è che se un albergo era di 1.000 metri quadri, si chiede di realizzare appartamenti per 1.000 metri quadri".

A quanto potrebbe ammontare la ’riduzione’?

"Forse il 50%, forse meno. E’ tutto da definire, attraverso un confronto proficuo. Del resto è stato lo stesso sindaco Jamil Sadegholvaad, proprio ieri, a lanciare la proposta di una sorta di ’canale preferenziale’, a burocrazia zero o giù di lì, per consentire la riqualificazione alberghiera a chi crede ancora nel nostro turismo".

La vostra proposta sembra implicare una vantaggio sia per chi ’lascia’ che per chi ’raddoppia’ : tutti contenti?

"L’idea è di ottenere un doppio vantaggio, sia per chi decide di abbandonare il settore turistico che per chi sceglie di restarci. E che potrà farlo aumentando il livello dei servizi offerti, da solo o in collaborazione tra strutture alberghiere vicine".

Nuovi alloggi da immettere sul mercato: ce n’è necessità, secondo lei?

"La necessità di alloggi a Rimini non da oggi è molto sentita. In questa direzione sono andati i tentativi, attuati dalla stessa amministrazione comunale, di creare opportunità ’sfruttando’ alberghi chiusi da tempo, da mettere a disposizione di forze dell’ordine, studenti, personale stagionale del turismo. Ma sinora mi pare non abbia incontrato grande fortuna".

Il ’mattone volante’ in che modo potrà migliorare la disponibilità di alloggi a costi non astronomici?

"Ponendo tra le condizioni, ad esempio, l’obbligo di una quota di edilizia popolare. Ma anche semplicemente aumentando l’offerta sul mercato".

Mario Gradara