
Maturità: la prima prova: "La traccia sulla Montalcini ci ha fatto parlare di noi"
La notte prima degli esami è ormai un ricordo per i 2.866 studenti che ieri mattina hanno rotto il ghiaccio con l’esame di maturità affrontando la prima prova, il tema di italiano. La campanella è suonata alle 8.30 chiamando a raccolta i ragazzi. Sei ore di tempo e sette tracce tra cui scegliere: da Pirandello a Ungaretti, spazio anche alla costituzione con Maria Cabiddu e le riflessioni sulla guerra. Facce rilassate e serene dopo il superamento del primo scoglio che separa i ragazzi dall’agognato diploma, ma la mente è già pronta per la giornata seguente, quella di oggi, destinata alla seconda prova. Lucrezia Zampa del liceo Classico Giulio Cesare esce dall’ingresso della scuola con la camminata svelta di chi è soddisfatto del lavoro appena svolto. "Sono contenta, ho riflettuto molto prima di scegliere l’analisi della poesia ‘Pellegrinaggio’ di Ungaretti, la decisione non è stata semplice, tutti i temi mi sembravano interessanti. Alla fine l’interpretazione dell’opera del poeta mi ha catturato e ha vinto sulle altre".
Non ci sono stati dubbi invece per Filippo Buono dell’istituto Da Vinci, appena ha letto di guerra e strategia del terrore ha capito quale sarebbe stata la scelta giusta. "Le guerre sono aspetti della storia che mi appassionano molto e nel mio tema non potevo che parlare di questo". Gabri Baku dell’Istituto professionale Alberti ha optato per l’‘Elogio dell’imperfezione’ di Rita Levi Montalcini. "In questo modo ho potuto riflettere sulla perfezione e l’imperfezione, parlando anche della mia esperienza personale". La sana tensione che ha accompagnato i maturandi nei giorni precedenti all’esame di maturità si è placata ieri alle 8.30, con qualche piccolo ritardo che ha lasciato i ragazzi seduti sui banchi ad aspettare per qualche minuto in più. "La prova è cominciata con una ventina di minuti di ritardo – racconta Enea Mazzotta dell’Istituto Alberti –. La vera preoccupazione arriverà con la seconda prova di meccanica (oggi, ndr), per me molto più complicata del tema di italiano". Qualche minuto di attesa prima di impugnare la penna anche al liceo classico Giulio Cesare, ma niente di preoccupante spiega Alessandro Raffaelli. "Appena siamo entrati in aula ci hanno fatto mettere i cellulari nello zaino, appoggiandolo fuori dalla classe. La versione di greco? Speriamo esca Platone, è uno dei miei autori preferiti". La testa è ancora sui libri, ma qualcuno pensa già al post-maturità. C’è chi andrà a lavorare e aspetterà settembre per festeggiare e chi ha già strappato un biglietto aereo verso qualche meta per il viaggio di maturità.
Valentina Ricci
Federico Tommasini