
Il senatore. Gasparri con i candidati di Forza Italia e i coordinatori Tassinari e Barboni
"Il centrodestra ce la può fare. Può vincere, emulando e migliorando il caso Liguria. Noi di Forza Italia puntiamo a ottenere un rappresentante in Regione, dobbiamo rafforzare la coalizione alle forze alternative alla sinistra, non solo alle regionali". L’ha detto il capogruppo di Forza Italia in Senato, Maurizio Gasparri, intervenuto ieri a Rimini, su invito dei coordinatori azzurri (regionale e provinciale) Rosaria Tassinari e Antonio Barboni, per sostenere i candidati Davide Frisoni, Monia Guidi, Renata Tosi e Giorgio Pruccoli alle regionali. Che hanno puntato l’indice contro "il dissesto idrogeologico" e "il deficit sanitario" in Emilia Romagna. "Anche a Rimini mettiamo in campo candidati esperti, preparati e competenti – afferma la Tassinari – La necessità di un cambiamento è una costante: contiamo che da qui si possa partire per costruire un’alternativa di governo in regione e poi nella città di Rimini". "Ce la possiamo fare, ci dobbiamo credere, corriamo anche in quest’ultima settimana", l’invito di Barboni. "Quanto accaduto in Liguria e negli Usa mostra che un voto diverso è possibile", rilancia Frisoni. "Cambiamo il governo della regione, monocolore da oltre 50 anni", dice la Guidi. "Non ho accettato il ruolo di ’riserva’ che in questi anni mi avevano proposto – spiega Pruccoli, ex sindaco di Verucchio ed ex consigliere regionale Pd – Ora mi batto per recuperare chi non andava più a votare, e ho buone sensazioni". "In quest’ultima settimana dobbiamo trasferire agli elettori l’urgenza del voto – aggiunge la Tosi, ex sindaca di Riccione – Siamo cittadini di serie C, e se passa l’idea di de Pascale della provincia unica della Romagna con Ravenna capoluogo andrà ancora peggio". Torna sulla questione concessioni Gasparri, a margine dell’incontro: "Invece di garantire la concorrenza tra i bagnini e vessare le piccole imprese che non danno fastidio a nessun, l’Ue faccia pagare le tasse e disciplini Google, Facebook, Amazon".
Mario Gradara