Prostituzione Rimini, scatta la nuova ordinanza. Multe fino a 500 euro

In vigore dal 20 maggio al 15 ottobre. Ecco le vie interessate dal provvedimento

Rimini, prostitute (foto PasqualeBove)

Rimini, prostitute (foto PasqualeBove)

Rimini, 2 maggio 2019 -  Sarà in vigore dal 20 maggio fino al 15 ottobre l'ordinanza antiprostituzione del Comune di Rimini firmata oggi dal sindaco Andrea Gnassi e che sarà applicata su una serie definita di aree dove il fenomeno si è registrato con una maggiore intensità.

In particolare i viali Regina Elena, Regina Margherita, Principe di Piemonte; le vie Novara, Teramo, Foglino, Cavalieri di Vittorio Veneto, Losanna, Mosca, Guglielmo Marconi; la statale 16 tra il confine con il Comune di Bellaria-Igea Marina e il Comune di Riccione. E ancora: in piazzale Cesare Battisti, via Savonarola, via Mameli, via Ravegnani, via Graziani, via Dardanelli, piazzale Carso, via Principe Amedeo, viale Vespucci, piazzale Medaglie d'Oro, via Varisco, viale Eritrea, via Macanno, via Casalecchio, via Fantoni, via Euterpe, via Emilia Vecchia, via XIII settembre, viale Matteotti, via dei Mille, via Tolemaide.

Si tratta, sottolinea l'assessore alla Sicurezza Jamil Sadegholvaad, di "uno strumento ormai consolidato, alla luce dei risultati positivi che abbiamo ottenuto negli ultimi anni, che dà continuià ad una serie di attività" messe in campo. L'ultima in ordine di tempo, ricorda, l'ordinanza di "nuova generazione" sperimentata questo inverno e che comporta la denuncia per chi sfrutta la prostituzione: 12 quelle registrate dal 4 dicembre al 30 aprile, a cui si aggiungono 24 verbali per la violazione dell'articolo 32 del regolamento di Polizia urbana che prevede una sanzione di 1.000 euro. 

L'ordinanza che entrerà in vigore nelle prossime settimane prevede multe fino a 500 euro, 400 se pagati entro 60 giorni, per chi mette in essere comportamenti diretti ad offrire prestazioni sessuali a pagamento e per chi è sorpreso a richiedere informazioni a questi soggetti, concordando l'acquisizione di prestazioni sessuali a pagamento.

L'ordinanza prevede inoltre che, per consentire la valutazione in merito agli accertamenti fiscali, sia portato a conoscenza dell'Agenzia delle entrate e della Guardia di Finanza qualunque fatto riscontrato nell'ambito dell'attività di controllo.