Rimini, 10 settembre 2024 – "Ci hanno licenziato perché a giugno ci siamo iscritti al sindacato avanzando alcune richieste. Ma non ci arrendiamo, porteremo l’azienda in tribunale". Così i quattro dipendenti - tutti controllori in servizio sugli autobus di Start Romagna, lasciati a piedi, in tutti i sensi, il 3 settembre da Holacheck. Ieri mattina hanno inscenato un sit-in di fronte alla biglietteria Start, in stazione, insieme a colleghi solidali e ai sindacati.
Sebastiano Taumaturgo di Usb (Unione sindacale di base) e Massimo Cai, Ugl. Holacheck è l’azienda privata cui il gestore del servizio di trasporto pubblico locale, Start Romagna appunto, da anni affida l’attività di controllo dei titoli di viaggio dei passeggeri. E proprio su questo aspetto, ovvero il pugno di ferro verso passeggeri, residenti o turisti, che soprattutto negli anni scorsi è stato contestato anche da alcuni sindaci, i 4 svelano aspetti clamorosi.
"Dall’azienda – spiegano alcuni dei controllori licenziati, tutti giovani, con alle spalle tra i due e gli otto anni di attività per Holacheck – ci hanno detto più volte di restare seduti nella parte posteriore dell’autobus, in modo di non farci individuare dai passeggeri. ’Altrimenti vi vedono e pagano il biglietto prima che gli becchiate’, ci hanno spiegato".
Insomma, l’invito a tendere una trappola... "Li aspettiamo al varco cercando di non farci notare. E poi scatta la multa".
Particolare non secondario lo rivelano i dipendenti licenziati: "Abbiamo incentivi di produttività legati al numero di sanzioni, quelle che vengono effettivamente pagate, che in qualche caso, quando ne facciamo tante, possono incidere per metà dello stipendio mensile". Ogni controllore ha un numero minimo di sanzioni di base, 10 da fare al giorno.
"Su quelle che fai in più – spiegano i licenziati –, se pagate, hai un premio in denaro in busta paga". La multa minima se si è sorpresi senza biglietto è di 77 euro, se si paga subito o entro 5 giorni. Altrimenti sale a 102 euro. E se non si salda entro 60 giorni, lievita a 302 euro.
"Il provvedimento preso nei confronti dei quattro – spiega Taumaturgo – era stato quello della sospensione motivata con l’allontanamento dal posto di lavoro. In realtà è stato un momento colto dai verificatori per andare al bar e prendere una bottiglia d’acqua, non fornita dall’azienda, come invece doveva fare per legge".
Non solo: "Sempre dopo l’iscrizione e l’avvio con Usb delle richieste per alcune indennità – prosegue – i quattro sono o stati inviati a svolgere le proprie mansioni da Rimini a Riccione, con le temperature afose dell’estate e nelle ore più calde. E’ evidente che le attenzioni sul loro comportamento sono aumentato con il loro avvicinamento al sindacato. Tra l’altro a carico dei 4 in precedenza alcuna contestazione. Qualcuno aveva ricevuto riconoscimenti per il lavoro svolto, con alto numero di sanzioni".
"Contestiamo il contratto di lavoro applicato – fa eco Cai –, e il mancato riconoscimento della residenza, evitando così le indennità di trasferta. Inoltre non c’è stata tempestività nel provvedimento, giunto dopo due mesi. E non c’è stata gradualità nella ’punizione’: licenziati subito! La legge impone prima, semmai, dei richiami". "Start vigila sull’attività di tutti i suoi fornitori – dichiara l’azienda – affinché rispettino il ’Codice di comportamento’ di cui la società è dotata. Qualora emergessero profili di criticità, chiederemo riscontro e analizzeremo i fatti con attenzione".