REDAZIONE RIMINI

Regionali, Pd nella bufera. I giovani e lo scontro sulla Parma. Colpo di spugna sui candidati

Rischia di saltare la fragile intesa tra le due anime del partito riminese sulla rosa di nomi. Carminucci non arretra, la sinistra ‘vede’ la Rossi. Resa dei conti domani in direzione.

Rischia di saltare la fragile intesa tra le due anime del partito riminese sulla rosa di nomi. Carminucci non arretra, la sinistra ‘vede’ la Rossi. Resa dei conti domani in direzione.

Rischia di saltare la fragile intesa tra le due anime del partito riminese sulla rosa di nomi. Carminucci non arretra, la sinistra ‘vede’ la Rossi. Resa dei conti domani in direzione.

Il conto alla rovescia è alle ultime battute, ma nel Pd riminese la scelta dei candidati alle Regionali rischia di far saltare il banco. La lettera dei Giovani Democratici al segretario regionale Luigi Tosiani ha fatto detonare uno scontro che si stava consumando da settimane. E ora, alla vigilia della direzione provinciale annunciata per domani, il rischio è di rimettere tutto in discussione, anche quei candidati blindati fin dalle prime battute. "Non c’è niente di più sbagliato che un partito chiuso, autoreferenziale", accusano i giovani del Pd, spalleggiati da un gruppo di segretari di circolo. La questione è legata al rinnovamento del partito, ribadito dalla scelta di puntare su Michele de Pascale come candidato alla presidenza della Regione, ma nei fatti verte sul siluramento di Edoardo Carminucci (foto), scomparso dalla rosa dei papabili. "Quello di Carminucci – si legge nella lettera – è il nome maschile uscito di gran lunga con più forza dalle consultazioni dei circoli. Non dobbiamo avere paura della scelta, se è sostenuta da un’analisi della realtà, dei desideri e delle aspettative dei nostri elettori".

Il braccio di ferro sul giovane consigliere Pd ha riaperto le ferite mai rimarginate tra le due anime del partito. Fino al punto di mettere in discussione la candidatura di Alice Parma ventilata dalla sinistra a favore della consigliera uscente Nadia Rossi. Un’ipotesi letta come provocazione dall’altra fetta del Pd, che ora minaccia di passare un colpo di spugna sulle scelte già date per scontate, senza risparmiare nomi di peso come quello di Emma Petitti.

Restano poche ore per chiudere la partita senza spargimento di sangue. La spaccatura interna e le rivendicazioni dei Giovani dem confermano quanto sia tuttora fragile l’equilibrio raggiunto tra i notabili riminesi, che a ogni tornata elettorale imbracciano il fucile per rivendicare poltrone e influenza. Probabilmente domani la partita candidature si concluderà con una fumata bianca, ma non sarà la fine della guerra.