
Ha denunciato alla polizia spagnola
"Ho perso seimila euro. Conto corrente ripulito". Alberto ha capito di essere stato truffato circa un’ora e mezzo più tardi. "Avevo dei dubbi sull’operazione che il sedicente funzionario della banca mi aveva consigliato, così ho chiamato il servizio assistenza ed ho capito quanto era successo". Alberto, riminese in questi giorni in Spagna per lavoro, è stato vittima di un ‘sms spoofing’, un sistema che consente al truffatore di falsificare il mittente del messaggio fingendosi, in questo caso, un funzionario della propria banca. "Avevo attivato da pochi giorni il servizio che ti avvisa nel momento in cui avvengono operazioni sospette sul conto corrente – ricorda il riminese -. Così quando ho visto quel messaggio l’ho preso sul serio". Nella comunicazione è contenuto un link da cui accedere a un numero da contattare per bloccare i presunti movimenti sospetti, il tutto con loghi della banca e informazioni che lasciano pensare a una comunicazione ufficiale. E Alberto ha chiamato. Nel momento in cui dall’altra parte del telefono hanno risposto si è innescato il meccanismo con il truffatore abile a condurre il cliente dove voleva.
"Chiaramente mi ha truffato, ma in quei momenti ha presentato una soluzione per evitare di perdere la cifra che sarebbe stata oggetto di una dubbia operazione". Con il passare dei minuti e con la preoccupazione crescente di perdere i soldi oggetto del messaggio, al cliente vengono dati gli estremi di un conto corrente bancario "dicendomi che era stato aperto dallo stesso istituto per situazioni di emergenza simili, così da stornare su un conto sicuro le proprie somme". Alla fine l’utente cede e fa il bonifico. "Dopo circa un’ora e mezza, a mente fredda, emergono tanti dubbi. Così ho richiamato quel numero, ma mi dava non contattabile. Poi ho composto il numero del servizio Assistenza scoprendo tutto". In quel momento che Alberto fa un’altra amara scoperta. "Avevo fatto un bonifico ordinario, che non viene subito accreditato al destinatario. Ma il servizio Assistenza mi ha detto di non poterlo bloccare e di rivolgermi il mattino seguente alla mia banca. Così ho fatto, ma ancora una volta mi hanno detto che non era possibile bloccarlo". A quel punto Alberto si reca nella sede più vicina della polizia locale spagnola. "Ho fatto denuncia, che potrò formalizzare entro novanta giorni in Italia, cosa che farò al mio rientro. Mi hanno gabbato, ma devo anche dire che non mi sono sentito tutelato dalla mia banca nonostante sia passata appena un’ora e mezza dall’operazione fatta".
a.ol.