
Ieri ennesima via crucis in città a causa dello sciopero nazionale e dell’ultima giornata di Ecomondo. L’assessore: "Trasporto pubblico in crisi, senza incentivi e aumento del personale sarà sempre peggio".
Prima centinaia di corse saltate nei giorni di Ecomondo, poi lo sciopero del trasporto pubblico locale nella giornata di ieri a lasciare a piedi chi si sposta con i bus. Intanto il traffico provocato (anche) dalla fiera impazzava in città e i livelli di smog salivano al doppio rispetto alla soglia consentita, facendo scattare le limitazioni al traffico. Paradosso vuole che lo sciopero dei bus abbia costretto il Comune a revocare le misure emergenziali contro lo smog immettendo ancor più auto sulle strade. Il fatto che da oggi le misure anti-smog siano state revocate non cambia i fattori per il Comune, che vede la situazione del trasporto pubblico locale molto preoccupante e destinata a peggiorare.
"C’è a oggi il rischio fondato di avere sempre meno personale a guidare gli autobus e quindi un servizio sempre più carente", attacca l’assessore Roberta Frisoni. Lo sciopero in concomitanza con Ecomondo "ha acuito quello che rappresenta un vero cortocircuito tra la direzione che si proclama di voler proseguire come Italia e come Europa, e le scelte concrete". "Da una parte – continua la Frisoni – c’è la convinzione condivisa su tutti i livelli di voler investire in una nuova mobilità per le nostre città, puntando sui mezzi alternativi all’auto, sulla ciclabilità, sull’intermodalità, in uno schema dove il trasporto pubblico locale gioca un ruolo decisivo per aumentare la vivibilità degli spazi urbani. Dall’altra parte si continua a lesinare fondi, con un divario abissale tra le esigenze espresse dal comparto del trasporto pubblico locale e le risorse stanziate invece dal governo".
Secondo il Comune l’azione da mettere in campo per risolvere il problema è semplice: "L’aumento degli stipendi e delle condizioni lavorative del personale viaggiante, in modo da aumentare l’attrattività della professione". Ma al contrario "il governo taglia i fondi. È necessario un cambio radicale nelle politiche nazionali, dedicando più risorse adeguate al Fondo nazionale trasporti. Un fondo che il governo eroga alle varie regioni. Serve la revisione strutturale dei contratti e, soprattutto, delle risorse. Non si può pensare che siano gli enti locali, anche questa volta, a farsene carico".
Andrea Oliva