Rimini, abusa e mette incinta la cugina di 12 anni. "La famiglia voleva ammazzarmi"

Interrogato a lungo il giovane arrestato per avere abusato della cugina di 12 anni: "Siamo innamorati"

Il giovane è in carcere con l’accusa di atti sessuali nei confronti di una minore

Il giovane è in carcere con l’accusa di atti sessuali nei confronti di una minore

Rimini, 2 dicembre 2020 - "Mi sono rifugiato a Firenze da mia zia perchè la famiglia di lei vuole uccidermi". Ha raccontato la sua storia, ieri davanti al giudice, il 23enne arrestato per avere messo incinta la cugina di 12 anni. Assistito dal suo difensore, Enrico Graziosi, il giovane ha ammesso la relazione con la ragazzina e si è detto pronto a pagare per lo sbaglio che ha fatto e a prendersi le sue responsabilità come padre. Ma l’avvocato ha prodotto anche i messaggi inviati al ragazzo dal padre di lei, dove promette di ammazzarlo per lavare l’onore della famiglia". «Ci volevamo bene» . Non ha trovato scuse, tranne quella che erano innamorati e che a fare il primo passo sarebbe stata addirittura lei. Un affetto confermato anche dalla 12enne, la quale ha difeso la sua storia a oltranza, giurando che lui non aveva fatto niente che non volesse anche lei. Di avere fatto uno sbaglio, avrebbe sostenuto, l’ha capito soltanto dopo, ma nella loro cultura le cose vanno in modo diverso e una 12enne può essere considerata già una ‘donna’. Pagherà per quello che ha fatto, ma sa che sta per avere un bambino e vuole fare il padre. Il giovane ha spiegato anche che non ha mai tentato di scappare. La decisione di andare a Firenze da una parente è stata dettata dalla paura. La famiglia della ragazzina gliela aveva giurata, hanno minacciato di ucciderlo e lui sa che ne sono capaci. Sapeva che si stavano organizzarlo per farlo fuori, l’unico modo secondo la loro mentalità per salvare l’onore della famiglia. Il padre di lei più chiaro di così non poteva essere: "Spera che i carabinieri ti trovino prima di noi". A denunciarlo era stato proprio il padre della vittima, suo cugino di primo grado, che il 4 novembre scorso si era presentato alla caserma dei carabinieri di Riccione insieme alla moglie. La loro figlia di 12 anni, aveva raccontato, era incinta di 8 mesi. Erano state le insegnanti della ragazzina a segnalare al preside e poi alla famiglia, i loro sospetti sullo strano rigonfiamenro del ventre della giovane studentessa. Decisamente troppo prominente per una di quella età. Un cambiamento però a cui la madre non aveva evidentemnete fatto caso più di tanto, credendo alla figlia la quale sosteneva di mangiare troppo. A quel punto però l’aveva portata in ospedale, scoprendo che quella pancia non aveva niente a che fare con il troppo cibo, ma con un bambino in arrivo. E i genitori non ci avevano messo molto a farle confessare che il colpevole era il cugino di secondo grado. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore, Davide Ercolani, era partita seduta stante e il mandato di cattura era arrivato alla velocità della luce, ma il ragazzo era già andato via dal Riminese per rifugiarsi a Firenze e sfuggire così alla vendetta. Il 23enne però è accusato di avere molestato anche un’altra giovanissima parente che avrebbe fatto oggetto di pesanti avances sessuali. Ma proprio in merito a questa accusa, ieri il difensore ha prodotto alcuni messaggi che il giovane ha ricevuto proprio dalla ragazzina in questione. La quale gli farebbe capire senza tanti giri di parole che sarebbe stata la ‘famiglia’ a fare pressioni su di lei per raccontasse quelle cose, così da aggravare la sua posizione. E gli chiede scusa per quello che è stata costretta a raccontare contro di lui. Al termine dell’interrogatorio, l’avvocato Graziosi ha chiesto la non convalida del fermo, non essendoci pericolo di fuga. Il giudice si è riservato di decidere.