Zanza, un libro svela l'amore segreto del playboy

A due anni dalla morte, lo zio racconta l’uomo che conquistava 300 cuori a estate. "Ma una sola donna lo stregò"

Zanza, il playboy di Rimini. Un libro racconta i suoi amori

Zanza, il playboy di Rimini. Un libro racconta i suoi amori

Luigi Pasquini, come le è venuto in mente di scrivere un libro sul re dei playboy romagnoli, suo nipote Maurizio Zanfanti, in arte Zanza?

"Devo ammettere che non avrei mai immaginato di scrivere le memorie di Maurizio – attacca il maestro ottico e titolare dell’omonimo negozio di via Indipendenza a Bologna, già candidato sindaco nel ’95 –, cioè le avventure erotiche di mio nipote, sullo sfondo una riviera che cambia nell’arco di quasi tre decenni. Credevo che l’argomento non mi avrebbe coinvolto, anche se ero certo che avrebbe preso la curiosità del pubblico".

Perché ha cambiato idea?

"Mi è capitato di raccontare, in situazioni molto diverse, che ero lo zio di Zanza. Allora mi sono accorto della fama che circondava il suo personaggio. Lo conoscevano praticamente tutti. Sia in ambito artistico che imprenditoriale, e anche insospettabili personaggi della politica".

Quindi?

"Lo proposi a Maurizio che disse sì. Accettando di farmi accedere all’enorme quantità di materiale che aveva raccolto negli anni: foto, articoli di giornale e quant’altro, compresi episodi non conosciuti di tanti anni vissuti nelle notti della riviera".

Insomma, il Zanza segreto. Si dice che abbia fatto felici oltre seimila donne. Ma ha mai avuto una fidanzata?

"Sì, l’ha avuta. Il suo primo amore. Una ragazza di Rimini, molto bella, mora, e formosa. Erano giovanissimi entrambi. Lei piaceva a suo babbo Tani, piaceva a sua mamma Gina. Mi venne presentata a casa loro, di fianco alla mia casa estiva, a Rimini".

Ma?

"Stanno insieme due anni. In estate lui fa il buttadentro-playboy alla discoteca Blow Up. Qualche volta lo va a trovare alla disco dove lavora. Per lei non è facile vedere Zanza flirtare con le altre. Lui capisce deve decidere tra farsi una famiglia e il lavoro, seduzione delle straniere comprese. E’ a un bivio. Alla fine decide per la carriera di playboy. Da quel giorno si sente più libero, torna alla vita che si è scelto, che poi ha fatto. Ma è una decisione che gli lascerà per sempre un rammarico".

Quale?

"Quello di non essersi fatto una famiglia".

Quanto considerava importante il look, quell’abbigliamento ’un po’ tamarro’ che faceva impazzire le straniere?

"Lui dettava i canoni dell’abbigliamento: gli stivali, la catenona d’oro al collo, la camicia aperta che lascia uscire la peluria, i capelli lunghi. Tanti lo imitavano, ma le ragazze potevano avere l’originale, perché ’accontentarsi’ delle copie?"

Qual era il suo segreto?

"Aveva un suo modo di conquistare le donne, molto personale. Era gentile, faceva loro dei regali, se la cavava a parlare in cinque lingue, l’inglese e lo svedese perfettamente. Gli bastavano pochi minuti per conquistare una ragazza. E tutte le sere, ma spesso anche di giorno, ciascuna aspettava il proprio turno".

E’ vero che organizzava anche i soggiorni a molte straniere?

"Sì, in quegli anni ha affittato una quantità di appartamenti a Rimini, li trovava alle ragazze per farle risparmiare sugli alberghi. Ci stavano dentro anche in tre o quattro. Di giorno in spiaggia, di sera in discoteca".

Quanto ha fatto per la promozione turistica della riviera suo nipote?

"Lui sosteneva, a ragione, di aver portato più turisti, soprattutto turiste, a Rimini di cento agenzie. La sua immagine è stata usata da tanti albergatori per richiamare ospiti".

Dopo il Blow Up si mette a gestire con alcuni amici un’altra discoteca, lo Chic, e d’inverno il Garage a Cervinia...

"L’idea è di mettersi in proprio. Erano tutti esperti del settore, conoscevano mode, desideri e aspettative del pubblico. Nasce lo Chic. Il successo arriva. Ma dagli anni Novanta iniziano a diminuire gli arrivi dalla Scandinavia. E nel 1995 Zanza decide, clamorosamente, di ritirarsi".

Notizia che getta nel panico l’Azienda di Soggiorno e fa il giro del mondo. Ma lui ’resiste’.

"Non torna indietro. E forse non per caso, chiusa la carriera di playboy, trova il suo ultimo amore. Una ragazza svedese mulatta, nata da un matrinio misto. Un amore che dura ben sette anni, dal ’96 al 2003. Anno in cui vende lo Chic, l’Università dell’imbarco di cui era stato Magnifico Rettore. Poi torna a lavoare in qualche bar, come da ragazzo. Fino all’epilogo tragico di due anni fa".