
Coach Sandro Dell’Agnello
Perfetti? No, ma quasi. Rbr si prende un bel 9 in pagella per questo 2024-2025, vissuto sulle montagne russe ma sempre nel vagone di testa. Con una regular season affrontata con un grande scatto iniziale e finita al secondo posto. E con dei playoff in cui la squadra è arrivata in finale ma poi non è riuscita a contrastare lo strapotere dell’Acqua San Bernardo Cantù. Dunque, 9. E i protagonisti? C’è chi ha avuto grande continuità, chi è stato strepitoso in regular season e chi è cresciuto durante l’anno. Il migliore, vien da dire, con la lucida costanza e il timone del comando sempre in mano, è stato Sandro Dell’Agnello.
Il suo voto? 9. Anche in questo caso, non la perfezione, ma ci andiamo vicini. Perché iniziare in quella maniera, con una squadra in ritardo di condizione, non è da tutti. Proseguire poi con 14 vinte in 15 partite è clamoroso. Arrivare al secondo posto dietro a Udine non può essere deludente, ma una medaglia al valore. Il capolavoro però è un altro, esser riuscito a rimettere sui binari la squadra dopo il momento no. Dopo quelle settimane terribili tra febbraio e marzo, culminate col crollo in Coppa con Cividale. A quel punto, dopo una riunione fiume al Flaminio, di notte, la squadra è tornata a ruggire, ha vinto il derby ed è tornata pienamente sé stessa. Anche grazie a un derby da 32 punti di Pierpaolo Marini, il miglior giocatore italiano di A2.
Uno che è arrivato al Flaminio dopo la promozione in A con Trapani. Il secondo salto di fila è sfumato e lui in diverse partite di playoff non è riuscito come sempre a essere efficace in attacco, ma rimane una colonna da cui ripartire. Una certezza della categoria ad altissimo livello. Come Justin Johnson, quello più costante di tutti. Peccato per i raddoppi e per le difese che collassavano su di lui, ma la capacità di riaprire il gioco dell’americano è stata linfa vitale per i tanti esterni biancorossi. Del quintetto e della panchina, la vera forza di questo gruppo. Dell’Agnello, che ultimamente ruotava a dieci già nel primo quarto, ha avuto tantissimo da due funamboli come Grande e Tomassini, capaci di strisce di punti e di frequenti ventelli. Sotto canestro, ecco un Simioni con tanto acume tattico e un Camara in crescita ma con ancora del potenziale da esplorare. Chi ha prodotto meno del previsto è stato Simon Anumba. Ma anche lo stesso Robinson che, per potenziale, avrebbe dovuto dominare la A2 o giù di lì. E non l’ha fatto. Rbr, in ogni caso, ha giocato una stagione di altissimo livello, trovando protagonisti sempre differenti in campo. Un meccanismo oliato alla perfezione, una gioiosa macchina di grande basket.
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