Sit, 25 milioni di investimento e 100 nuove assunzioni in vista

Gambato: "Dimostra la vocazione manifatturiera del nostro territorio"

Gian Michele Gambato e Federico de’ Stefani

Gian Michele Gambato e Federico de’ Stefani

Rovigo, 28 aprile 2018 - E’ il rovescio della medaglia della crisi economica. C’è chi lascia e chi raddoppia. Come la Sit, azienda leader nella progettazione, produzione e commercializzazione di componenti per apparecchi a gas domestico.

A Rovigo, nei prossini 18 mesi investirà 25 milioni di euro, in tecnologie e macchinari, per realizzare il polo produttivo di eccellenza del Gruppo, costruendo una nuova officina e dotandosi anche di polo logistico integrato. Un rafforzamento che equivale alla creazione di un centinaio di nuovi posti di lavoro.

L’annuncio del nuovo piano di investimenti del Gruppo che a Rovigo vanta due postazioni produttive, è stato dato ieri mattina nel corso d un incontro svoltosi nella sede di Confindustria a Rovigo, presenti il presidente degli industriali rodigini, Gian Michele Gambato e Federico de’ Stefani, presidente esecutivo di Sit. Gambato si è detto soddisfatto come presidente degli industriali e come cittadino. L’investimento – secondo Gambato – dimostra la vocazione manifatturiera del nostro territorio, in una dimensione anche di innovazione visto che l’investimento va nella direzione dell’industria 4.0, vale a dire della digitalizzazione con effetti anche sulla formazione del capitale umano in azienda. Inoltre – ha puntualizzato Gambato – l’investimento di un’azienda internazionalizzata e quotata in Borsa dimostra la capacità attrattiva del Polesine, una risposta alla crisi che guarda al futuro. Federico de’ Stefani ha definito poi la portata del nuovo investimento, fornendo anche dei dati su un Gruppo in continua espansione. «Siamo al terzo stadio di sviluppo degli stabilimenti di Rovigo che Sit e le due generazioni della famiglia de’ Stefani hanno portato avanti con coerenza negli anni. Dopo avere rilevato gli impianti nel 1981 e avere sviluppato un nuovo stabilimento nel 2004, poniamo ora le basi per ulteriori 10 anni di stabilità».

Perché la scelta è caduta proprio su Rovigo?

«Perché Rovigo è fatta di persone che hanno testa e cuore – ha aggiunto – gli investimenti su Rovigo rappresentano il riconoscimento al contributo che questi stabilimenti hanno saputo dare alla crescita del Gruppo con la capacità di servire anche i mercati globali per la componente dei pressofusi». Sit oltre a creare nuova occupazione, rafforzerà la crescita professionale dei dipendenti attuali e in ingresso grazie a collaborazioni con gli istituti tecnici del territorio e grazie all’università interna che sfornerà nuovi profili. Infine i numeri che riguardano la realtà produttiva rodigina. L’azienda si sviluppa su 36mila metri quadrati di superficie, i posti di lavoro in 32 anni sono cresciuti da 114 a 569. Il cuore produttivo di Sit è proprio a Rovigo e comprende il centro tecnologico per la pressofusione, le lavorazioni meccaniche sull’alluminio e la produzione di sensori e contatori a gas alla Rovigo 1 ex Imer e uno stabilimento per la produzione di valvole, alla Rovigo 2 ex Gasco.