Missione compiuta: contava solo il risultato E la mischia adesso è una macchina quasi perfetta

Rispetto ai primi match, ora quando i giocatori hanno palla in mano ai 5 metri arriva quasi sempre la meta

La Femi Cz Rovigo vista sabato scorso al Giulio Onesti di Roma battere le fiamme Oro non è stata certa una squadra in ottima salute. Ma sicuramente una squadra in via di guarigione. Venire fuori da un filotto di tre sconfitte consecutive, tra cui gli scontri diretti con Petrarca e Valorugby e il non eccelso Piacenza, lascia il segno a qualsiasi squadra. Così dopo la vittoria casalinga col Colorno c’era la necessità di fare risultato contro una compagine che, a pari di quella rossoblù, avesse nei propri obiettivi i play-off scudetto. Ecco, quindi, che contro le Fiamme Oro la cosa più importante era fare risultato. Se poi non si è pienamente riusciti col gioco, il tempo non può che lavorare a favore del XV di Umberto Casellato. Anche se il coach sembra faticare più del previsto nel far capire il proprio verbo alla squadra, specie la linea arretrata. E sì che quest’anno il roster se l’è costruito lui…. Chi invece non ha faticato a capire il lavoro del proprio tecnico è stata la mischia. Si perché se nelle prime uscite il pack rossoblù in fase di offensiva si schiantava regolarmente sulla difesa avversaria, ora ogni qualvolta che i bersaglieri hanno la palla in mano ai 5 metri sistematicamente arriva la meta. Questo grazie agli insegnamenti di Davide Giazzon, che ha permesso alla Femi di mettere a segno la gran parte delle ultime mete dei bersaglieri. Restando nel pack, tra le cose buone viste poi contro le Fiamme Oro la capacità di lancio in touche sia di Filippo Cadortini che di Giacomo Nicotera, che hanno sensibilmente aumentato la percentuale di riuscita dei propri lanci. Passando alla linea veloce da sottolineare la ritrovata verve di Andrea Menniti Ippolito, che si sta pian piano avvicinando al proprio standard di rendimento. Altra nota positiva l’inedita coppia di centri Nicolas Coronel–,Paolo Uncini che in fase difensiva danno maggior concretezza. Per quanto riguarda invece il gioco all’aperto finora si è dimostrato prevedibile da parte avversaria e quindi sterile dal punto di vista dell’efficacia. Storicamente, però, le squadre di Umberto Casellato escono fuori in primavera, quando i campi sono meno pesanti e viene facilitato il gioco veloce.

os. pr.