"Rugby Rovigo, è questa la ’fame’ giusta"

Badocchi, allenatore degli avanti, dopo la vittoria sulle Fiamme Oro: "Cinici e attenti, soprattutto nelle zone vicine all’area di meta"

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A Roma contro le Fiamme Oro, la Rugby Rovigo Delta è riuscita a portare a casa la partita e i quattro punti fondamentali, che le hanno permesso di mantenere la vetta della classifica staccandosi di fatto dalle avversarie. Nonostante alcuni imprevisti, i Bersaglieri sono stati in grado di riprendersi, dimostrando che ci si può sempre rialzare e che si può rimediare agli errori. L’allenatore della touche e degli avanti Niccolò Badocchi ha analizzato il match contro la squadra romana spiegando cosa ha funzionato e gli aspetti sui quali la squadra inizierà già da oggi a lavorare

La Femi-Cz ha incontrato un avversario ostico che non si è mai arreso.

"Sapevamo che sarebbe stata una partita durissima perché la squadra contro cui abbiamo giocato è inquadrata, molto fisica e comunque giocare a Roma, contro le Fiamme Oro, è sempre impegnativo. Abbiamo impostato la partita in un certo modo per far fronte alle loro capacità. Ci siamo complicati la vita in un paio di occasioni, però, allo stesso tempo, siamo stati molto bravi a continuare a mettere i nostri avversari sotto pressione, fino ad ottenere un risultato molto importante per noi".

Nel pre partita ha detto che la volontà dei Bersaglieri era quella di imporsi e imporre il proprio gioco all’avversario. Ci siete riusciti?

"Sicuramente il nostro obiettivo era quello di essere un po’ più consistenti in touche, cosa che invece non ci è riuscita molto. Da oggi riprenderemo a lavorare sugli aspetti del gioco che ci sono riusciti meno bene cercando di migliorarli in prospettiva della partita di sabato prossimo contro il Viadana Rugby 1970. Davanti siamo stati performanti. I primi otto uomini sono riusciti a segnare delle mete importanti e a ottenere dei calci di punizione che poi Andrea Menniti-Ippolito è riuscito a trasformare in punti".

La squadra, in un paio di occasioni, è andata ‘fuori binario’…

"Sì, come ha detto coach Umberto Casellato, in qualche occasione non abbiamo rispettato come squadra, quello che ci eravamo prefissati di fare in termini di gestione della partita e questo ci ha complicato un po’ la vita. Fortunatamente però i giocatori sono riusciti a ‘rimettersi subito in carreggiata’. Grazie alla buona attitudine dimostrata e alla costante pressione sugli avversari siamo comunque riusciti a portare a casa un risultato importante".

Quali sono stati gli elementi positivi dimostrati dalle Fiamme Oro? E dal Rovigo?

"La squadra delle Fiamme Oro si è dimostrata molto performante in touche, con grande aggressività e un’importante presenza fisica. Il Rovigo ha dimostrato di avere una buona gestione tattica, abbiamo fatto vedere di avere tanta fame, soprattutto quando siamo arrivati nelle zone vicine all’area di meta, dove poi siamo riusciti a segnare punti, cosa fondamentale per i giocatori rossoblù. Sicuramente siamo stati cinici e attenti a trasformare in punti tutto quello che abbiamo ottenuto e creato e questo ha fatto la differenza".

Sabato Rovigo ha vinto la millesima partita. Cosa si prova, da ex Bersagliere e da coach ora, ad aver contribuito al raggiungimento di questo importante traguardo per il club?

"Aver partecipato ad una piccola parte di tutte queste vittorie sia come giocatore, che poi come allenatore, è una cosa che mi ha fatto pensare. E’ stata una bella sensazione, che mi ha riempito di gioia. Questo traguardo è anche una conferma del fatto che quello per cui hai lavorato e stai lavorando tanto, è parte di un piccolo mattoncino della grande storia rossoblù. Sapere che nel cartellone (nella foto), dove la scritta è formata dai nomi di tutti i giocatori che hanno fatto parte di questo club, c’è anche il mio nome, mi rende molto orgoglioso".

Silvia Malanchin