Incidenti A4, 200 fedeli in processione fino al casello: "Basta morti sulle strade"

Don Mauro Gazzelli ha detto messa davanti al "tratto maledetto" del Trevigiano, la statua della Madonna in testa al corteo. Sono 41 i ragazzi della zona che hanno perso la vita

La statua della Madonna in processione

La statua della Madonna in processione

Treviso, 24 settembre 2022 – Guidati dal parroco, 200 persone hanno sfilato in processione per fermare gli incidenti sull’A4. In testa al corteo, la statua della Madonna. Nel mirino dell’originale protesta – organizzata da don Mauro Gazzelli, il parroco di Cessalto, nel Trevigiano – è il “tratto maledetto” dell’autostrada nella zona Veneto Orientale, ancora privo di terza corsia, ma anche sulle criticità della viabilità locale.

Il corteo ha sfilato dal paese fino al casello dell’A4, dove il parroco ha detto messa. La situazione è grave, il bilancio delle vittime aumenta di mese in mese. L'iniziativa rientra in un programma di prevenzione promosso dal Comune e da un'associazione di persone rimaste invalide dopo un sinistro stradale.

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Cessalto, 41 giovani morti sulle strade

“Di fronte alla chiesa ho fatto collocare un'urna con l'immagine di un angioletto e 41 nomi di giovani del posto, quasi tutti morti sulle strade locali”, ha spiegato don Gazzelli. “Questo per l'inadeguatezza delle strutture e per la mancanza di piste ciclabili, ma anche – prosegue – per comportamenti a rischio, come l'assunzione di alcol e la tendenza a tenere velocità eccessive, rispetto ai quali sono necessari interventi educativi dedicati. Non illudiamoci che i controlli con l'alcoltest possano incidere in modo decisivo sul problema”.

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Sindaci e familiari delle vittime

Oltre ai fedeli, hanno partecipato alla processione anche vari sindaci del territorio e i familiari delle vittime di incidenti stradali. C’erano anche persone rimaste invalide perché coinvolti in sinistri automobilistici. “Come le calamità naturali ci ricordano che siamo niente di fronte alla forza di inondazioni, terremoti o eruzioni vulcaniche – ha detto don Gazzelli in un passaggio della sua omelia – così dovremmo sentirci quando ci troviamo al volante di un'automobile. I fatti ci ricordano che non siamo onnipotenti e che basta un po’ di stanchezza a provocare l'irreparabile per noi e per gli altri”. Nell'occasione è stata portata in processione anche la statua della Vergine, per un giorno spostata dalla sua nicchia della chiesa parrocchiale della Santa Croce.