Green pass Veneto: tamponi in spiaggia per i turisti

Confcommercio di Jesolo denuncia problemi con l'app Verifica C19 del ministero. Nei musei a Venezia gente in coda col passaporto vaccinale

Primo giorno col green pass gente in coda

Primo giorno col green pass gente in coda

Veneto, 6 agosto 2021 - Green Pass: per andare incontro alle esigenze dei turisti istituiti sulla costa veneta dei Covid-point dove possono sottoporti a tampone coloro che non hanno il passaporto vaccinale. Bene anche l'esordio nei musei ma gli esercenti di Jesolo denunciato difficoltà di lettura tramite la app Verifica C19 del ministero.

Tamponi per i turisti: ecco dove

Con l'estensione del green pass l'Ulss 4 Veneto Orientale ha comunicato di aver attivato una serie di Covid-point per garantire la possibilità di fare un tampone a tutti i turisti che lo vorranno.  "É una novità che arriva per decisione di altri Paesi - osserva il direttore generale dell'Ulss 4, Mauro Filippi - che impatterà in modo non trascurabile in questa Azienda sanitaria, basti pensare alla massiccia presenza di tedeschi in vacanza in questo periodo a Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo e Cavallino Treporti. Per dare una risposta efficace alla richiesta di tamponi da parte di tanti vacanzieri - aggiunge - è stata pertanto prevista un'organizzazione di testing in tutte le località balneari, la quale si aggiunge alla già intensa attività svolta dal nostro personale sul fronte della ricerca del virus, con l'attività di testing e parallelamente sul fronte delle vaccinazioni".  Oltre ai covid point aziendali attivi a Portogruaro, San Donà di Piave e Jesolo dal 12 agosto verranno attivati punti tampone per l'esecuzione di test antigenici rapidi anche a Bibione, Caorle, Cavallino. Ai punti tampone si aggiunge poi l'unità mobile del progetto "Tamponi on the beach" che sino a fine agosto stazionerà a Bibione, Cavallino, Eraclea e Jesolo.

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Il 'lettore' del green pass non sempre funziona

L'allarme, con una richiesta di intervento urgente al MInistero, è stato lanciato ieri sera dalla Confcommercio di Jesolo, che ha effettuato alcune prove alla vigilia dell'entrata in vigore, oggi, dell'obbligo di certificato vaccinale (o tampone entro le 48 ore) per chi entra in bar e ristoranti. "Ci vengono segnalati dagli operatori diversi problemi di funzionamento della app Verifica C19, messa a disposizione dal ministero della Salute per verificare l'autenticità e la validità dei green pass". Lo riferisce Alberto Teso, referente comunale di Confcommercio Jesolo. L'applicazione di verifica, scaricabile gratuitamente da internet, funziona anche offline, "ma abbiamo effettuato alcune prove pratiche, su pass certamente originali e autentici, scaricati sui telefoni, e il software - sostiene Teso - non li ha riconosciuti, negandone la validità e inibendo l'accesso al locale". I problemi potrebbero dipendere dall'hardware utilizzato, come smartphone o fotocamera non di ultima generazione utilizzati dagli esercenti. "È un problema molto serio, - continua Teso - perché il mancato riconoscimento del pass autentico impedisce alla persona in regola di muoversi liberamente. Abbiamo segnalato la cosa al Ministero, sollecitando un intervento urgente".

Musei di Venezia: partenza senza intoppi

I musei veneziani superano nel primo giorno la prova green pass. Pochissimi i casi cui c'è stata qualche difficoltà per gli addetti agli ingressi nel leggere correttamente i certificati sanitari di qualche turista straniero. Allo stesso modo, si contano finora sulle dita di una mano i visitatori che hanno dovuto rinunciare ad accedere ai luoghi di cultura in piazza San Marco, perché privi di certificazione verde. Alcuni, invece, tutti stranieri, si sono allontanati dopo aver letto le condizioni per accedere, altri hanno chiesto informazioni al personale all'ingresso, sbuffando e girando i tacchi. Delle circa 500 persone che alle 9.30 erano in coda per visitare il museo della Basilica, un terzo si è premurato di stampare il pass in formato cartaceo "per paura che lo smartphone smetta di funzionare" o "la batteria si esaurisca prima di arrivare alla soglia dei controlli". C'è anche chi si è munito di cartellina per conservare il certificato, per paura che "il QR code si rovini e sia illeggibile". Lo stesso vale per i turisti in coda a Palazzo Ducale, dove il personale del museo, per scongiurare rallentamenti all'ingresso, è stato suddiviso tra chi si occupa di scansionare il green pass, verificare i documenti e misurare la temperatura. Criticità isolate sono state registrate nella lettura dei certificati di alcuni avventori stranieri, per il resto, le code, nella prima ora, sono defluite in tempi normali. Nessun problema neanche alla Collezione Peggy Guggenheim, anche se nei giorni scorsi l'avviso pubblicato sui principali social dell'entrata in vigore del green pass aveva scatenato le polemiche di no-vax e no-pass. Nella prima mattinata di green pass è "tutto molto tranquillo e tutti si sono presentati con il loro green pass alla mano" hanno fatto sapere dal museo, precisando che nessun visitatore si è lamentato o si è presentato sprovvisto del pass. Un atteggiamento del tutto diverso dai "leoni da tastiera" che negli ultimi giorni hanno pubblicato centinaia di messaggi sui social accusando la Collezione di "regime fascio-comunista" o di tradire i valori di "libertà insiti nell'arte".