Università di Verona, bilancio di genere: donne 64% degli iscritti e 68% dei 110 e lode

Le studentesse mostrano maggiore propensione (70%) alla mobilità internazionale. Stipendi più bassi, però, cinque anni dopo nel mondo del lavoro rispetto agli uomini /VIDEO

Verona, 16 novembre 2021 - L'Università di Verona ha presentato oggi il primo Bilancio di genere, per il triennio 2018-2020. La fotografia della popolazione studentesca di Ateneo restituisce una situazione dove la presenza femminile nella componente studentesca rappresenta oltre il 64% degli iscritti.  Le donne prevalgano in modo netto nelle aree di studio relative alle scienze sociali, alle scienze dell'istruzione e naturali e all'area della sanità. Le studentesse, inoltre, mostrano una maggiore propensione alla mobilità internazionale, in uscita e in entrata, superando il 70%, e hanno anche maggior successo negli studi: le laureate in corso costituiscono il 62% circa del totale e il 68% delle persone laureate con 110 e lode è donna. 

Retribuzioni più basse rispetto agli uomini

Pur a fronte di un tasso di occupazione sostanzialmente paritario nel genere, a 5 anni dalla conclusione del percorso formativo, dopo qualunque corso di laurea, la retribuzione netta mensile delle laureate è inferiore a quella dei laureati: benché a livello italiano il gap retributivo sia maggiore, anche a Verona per le laureate è confermata una prospettiva di minori retribuzioni rispetto ai colleghi uomini (con laurea magistrale: donne 1.436 euro, uomini 1.706 euro; con laurea magistrale a ciclo unico: donne 1.593 euro uomini 1.880 euro. Nobel agli economisti del salario minimo "Il Bilancio - ha spiegato il prorettore Roberto Giacobazzi - offre l'opportunità di osservare lo stato dell'arte e progettare il futuro di un ateneo aperto alle pari opportunità e all'accoglimento della sfida della diversità di genere".

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