Altra rissa poi la fuga, sangue al Piano

La gente ha paura: "Mi faccio accompagnare per rientrare a casa la sera tardi"

Tracce di sangue

Tracce di sangue

Ancona, 26 marzo 2017 - «Quando la sera torno a casa dal lavoro, intorno alle 22, mio padre mi aspetta al portone, in strada, in modo tale che stia tranquillo lui, e allo stesso tempo pure io». A raccontarlo è Marina Popa, romena 25enne che da 17 anni vive al Piano. «La notte è pieno di stranieri con le bottiglie di birra in mano. Gente ubriaca e maleducata che nonostante i divieti, riesce a trovare sempre qualcuno che gli vende la birra in bottiglia da bere poi in strada. E così facendo accade poi di tutto. Questa mattina (ieri per chi legge ndr) mentre andavo a fare la spesa mi sono accorta di una lunghissima scia di sangue lungo la strada».

Una scia lunga quasi cento metri, che da via Jesi prosegue fino a Largo Sarnano passando per via Scrima e la sede della Circoscrizione, alternandosi tra goccioline e vere e proprie chiazze. Sangue finito anche sopra un bidone per la raccolta del vetro dove, probabilmente, la persona rimasta ferita sembra essercisi appoggiata dato che vi è anche l’impronta di quello che sembra il palmo di una mano.

Chiazze di sangue che ogni tanto compaiono a terra e testimoniano un qualcosa che è accaduto nella notte appena trascorsa. Episodi di cui, con probabilità, non si verrà mai a sapere a meno che qualcuno non abbia chiamato le forze dell’ordine o qualcun altro sia stato soccorso. Episodi, dunque, che possono anche ripetersi. «Le telecamere devono registrare cosa accade – riprende Popa -, altrimenti questa gente continuerà ad approfittarsene. Io personalmente – aggiunge – una sera, di ritorno dal lavoro, venni inseguita da un bengalese ubriaco e ho avuto paura. E’ da allora che mio padre mi attende in strada». Telecamere che, in alcuni casi, sono state anche collocate a loro tempo in posizioni non strategiche come una situata in via Giordano Bruno. Dotata di un occhio in grado di ruotare di 360 gradi, in un angolo è cieca a causa di un vicino albero che ostruisce parte della visuale.

Persone che trangugiano alcolici fin dalla tarda mattinata, seduti in mezzo alla strada, per poi alterarsi d’umore man mano che trascorrono le ore e finiscono le bottiglie. Giornate che spesso si concludono con violente risse. «Dal momento che le telecamere riprendono – chiosa Alfonso Lanari -, sarebbe bene che registrino pure. E’una questione di sicurezza e un aiuto importante per il gran lavoro che svolgono le forze dell’ordine. Sarebbe anche da evitare – aggiunge – che vengano vendute così facilmente le bottiglie di alcolici durante la notte. Nonostante il passaggio quotidiano da parte degli operatori di Anconambiente, con le prime ore del mattino si vedono spuntare già i vetri vicino a panchine e muretti».