Fabriano (Ancona), 13 giugno 2013 - I sindaci scendono in campo per dire no al piano Italia di Indesit che prevede 1.425 esuberi sul suolo nazionale, di cui 480 nella sola Fabriano dove verrà chiuso lo stabilimento di Melano e la produzione resterà operativa unicamente nel sito gemello di Albacina.

Sabato sarà infatti il giorno della discesa in campo collegiale dei primi cittadini. Oltre una trentina quelli tra Marche e Umbria contattati e invitati dal sindaco fabrianese Giancarlo Sagramola per partecipare alle 12 in città al vertice congiunto con parti sociali e tute blu per chiedere all'azienda una retromarcia.

Intanto, stamane nel vertice interno tra Rsu e sindacati territoriali si è deciso di sfruttare appieno il pacchetto di 16 ore di sciopero proclamato a livello nazionale entro la fine del mese con una serie di nuovi blitz a sorpresa, forse nuovamente anche durante l'orario notturno.

Domani pomeriggio ad Ancona in occasione di un convegno su altre tematiche, primo contatto diretto tra il governatore regionale Spacca e il ministro allo Sviluppo economico Zanonato per programmare iniziative comuni in vista dell'apertura del confronto tra sindacati e management fissata per venerdì 21 a Roma.

Oggi, tra l'altro, si è tornati a lavorare a Melano dopo tre giorni di cassa integrazione ordinaria con un clima per certi versi surreale, ovvero con gli operai intenti più a programmare le prossime azioni di lotta che non a concentrarsi sulla produzione alla luce del fortissimo rischio di uno stop definitivo dello stabilimento in tempi comunque non ancora definiti.

Nell'altro sito locale di Albacina la cassa è continuata oggi e lo farà anche domani e dunque la fabbrica riaprirà lunedì al termine della settimana scandita dal ricorso già programmato all'ammortizzatore sociale con formula ordinaria.

Alessandro Di Marco

 

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