La Figc: «Il ruolo di Di Nicola è decisivo: è lui il regista della combine»

I giudici: «Contattato da Di Giuseppe, si attiva subito per truccare il risultato della gara»

Il ds de L’Aquila Ercole Di Nicola

Il ds de L’Aquila Ercole Di Nicola

Ascoli, 20 agosto 2015 - Questo il profilo del ‘mediatore’ della combine Ercole Di Nicola, ds de L’Aquila contattato dal collega del Teramo Di Giuseppe per aggiustare il risultato di Savona-Teramo: «Il ruolo del Di Nicola, nell’intera vicenda, è decisivo. Nel contesto della “combine”, come ricordato, il Di Nicola assume il ruolo del “regista”, del soggetto a cui tutti fanno riferimento per organizzare e dirigere l’operazione, così da condurla all’esito prefissato. Il deferito entra in scena sin dall’inizio. Viene contattato, difatti, dal Di Giuseppe, direttore sportivo del Teramo, in data 27 aprile 2015, alle ore 10.58, proprio per affidargli l’incarico di truccare il risultato della gara. La conversazione telefonica tra i due è paradigmatica di quello che poi sarà il vocabolario omertoso dell’intera vicenda. Il Di Giuseppe chiedeva al 14 Federazione Italiana Giuoco Calcio – Tribunale Federale Nazionale – Sez. Disciplinare - SS 2015-2016 Di Nicola, evidentemente conosciuto dal primo per la sua capacità di “combinare” il risultato delle partite, di incontralo, da li a qualche minuto, senza aggiungere altro, ed il secondo, nel raccogliere l’invito, si preoccupava di segnalare la necessità di incontrarsi in una “parte” dove non vi fosse “gente”. Avvenuto l’incontro tra i due - di cui possiamo logicamente evincere l’oggetto, alla luce di quanto accadrà nel prosieguo - il Di Nicola si attivava per riuscire a truccare il risultato della gara. É del giorno successivo, 28 aprile 2015, la conversazione tra il Di Nicola e Davide Matteini, tesserato del San Paolo Padova, dal primo contattato affinché, come si evince chiaramente in un successivo colloquio telefonico avuto tra i due il giorno 29 aprile 2015, alle ore 11.13, quest’ultimo avvicinasse i calciatori del Savona Cabeccia e Marchetti, conosciuti dallo stesso Matteini, con l’evidente intento di fargli “vendere” la partita (Di Nicola: “ci interessa Cabeccia e Marchetti … vai e vedi la disponibilità”, Matteini: “due denari”, Di Nicola: “no due denari, noi ci facciamo dare tre … ci facciamo dare in totale capito? … se riesci qualcosa in meno anche …”, Matteini: “quindi gli dico, va bé in due gli dico … io gli dico due denari”), tentativo, poi, andato a vuoto per il diniego implicito, del Marchetti, anche solo a parlare con il Matteini e di quello espresso, viceversa, dal Cabeccia, malgrado gli fosse stato offerto un corrispettivo di cinquantamila euro (Matteini: “… l’isolano aveva già un po’ capito la situazione … però hanno rifiutato dire … sono arrivato fino a 50 … ma loro hanno detto di no … no Davide non faccio niente … lui mi ha detto così … e quell’altro aveva già capito … quando gli ho detto che ti devo parlare di persona … e mi ha detto che non si è nemmeno presentato … ho provato a chiamarlo … ma non mi ha risposto … non vorrei”). E sono sempre ricomprese nei giorni 28 e 29 aprile 2015 le conversazioni telefoniche del Di Nicola con Marco Calleri (procuratore di calciatori), affinché gli fornisse notizie su Ninni Corda (all’epoca allenatore del Barletta, ma nel recente passato allenatore del Savona) per poterlo contattare al fine di fissare un immediato incontro; con Ninni Corda, per conoscere la disponibilità evidentemente dei giocatori o dei rappresentanti del Savona a vendere la partita (Di Nicola: “c’è apertura lì?”, Corda: “eh, … non lo so! Ah ma parli di loro!? no!”); per chiedergli la disponibilità a contattare qualcuno del Savona (Di Nicola: “allora, tu giacché stai su è meglio perché io non faccio parlare a Marco per l’operazione, tu … ci parli tu, hai capito?!”); per segnalargli l’urgenza di incontrarsi a strettissimo giro (Corda: “giovedì”, Di Nicola: “è tardi!”); per garantire il pagamento di un corrispettivo per lo stesso Corda e per tutti i soggetti coinvolti (Di Nicola: “vuoi chiedere due mani ti diamo due mani, hai capito?! … dobbiamo stare bene tutti!”); con Riccardo Leone, suo amico, a cui preannunciava il suo arrivo, nella serata del 29 aprile, a Barletta, per incontrarsi proprio con Ninni Corda; con Marcello Di Giuseppe, Direttore sportivo del Teramo, per incontrarlo personalmente ed aggiornarlo sullo stato dell’organizzazione della “combine” e per prendere accordi sulla trasferta a Barletta per incontrare il Corda. “Chiusa” questa prima fase, il 30 aprile 2015 se ne apre una seconda, nella quale Di Nicola “alza” il tiro, contattando, sempre per via telefonica, ed una volta avuto il via libera dal Di Giuseppe - a cui aveva comunicato l’esito negativo del contatto con i calciatori Marchetti e Cabeccia (Di Nicola: “Matteini, semaforo rosso, totale! … uno non si è 15 Federazione Italiana Giuoco Calcio – Tribunale Federale Nazionale – Sez. Disciplinare - SS 2015-2016 presentato e l’altro niente da fare”), che, a sua volta, aveva evidentemente sentito in merito il Presidente del Teramo Luciano Campitelli (Di Giuseppe: “eh … io adesso sono stato da Campitelli dai Ercole lunedì … eh … tutto a posto”) - il “referente” del Savona, Marco Barghigiani, per fissare un incontro tra lo stesso Di Nicola, Barghigiani e Di Giuseppe in località Fabro, incontro tenutosi, di seguito, nel pomeriggio della stessa giornata del 30 aprile 2015. All’esito di quell’incontro, nella tarda serata del 30 aprile 2015, il Barghigiani invierà un messaggio sms al Di Nicola per comunicargli la disponibilità a chiudere l’affare (“Buonasera, ho sentito il Presidente e mi ha confermato la sua disponibilità di incontrare i tuoi amici imprenditori lunedì alle ore 09.00 nel suo ufficio. Attendo tua risposta perché domani dovrei vederlo e così posso confermare appuntamento. Buona serata”). Di Nicola, a quel punto, nella stessa serata contattava immediatamente Di Giuseppe ed ancora Barghigiani per avere, da parte di entrambi, le conferme richieste, e cioè che alla riunione partecipassero i rappresentanti delle due Società, e che i rappresentanti del Teramo si sarebbero presentati con il denaro richiesto. Ed è in questa fase che si inseriscono i contatti telefonici tra il De Nicola e Fabio Di Lauro (all’epoca, allenatore di base iscritto nei ruoli del Settore Tecnico della FIGC), finalizzati a scommettere sulla gara una volta raggiunta la certezza del risultato (Di Lauro: “Teramo vince? Che dici?”, Di Nicola: “Stiamo vedendo … ehe … sto aspettando loro”), poi riavuti, in prossimità del raggiungimento dell’accordo, sia con Di Lauro che con il Matteini proprio per scommettere sul risultato della vittoria del Teramo. Si arriva, quindi, al giorno della gara (2 maggio 2015). Alle ore 12.30, presso l’uscita autostradale di Albisola, in un bar denominato Ambra Cafè, si teneva l’incontro, organizzato dal Di Nicola, a cui partecipavano, per il Teramo, il Di Giuseppe ed il Campitelli, e, per il Savona, il Barghigiani ed Enrico Ceniccola (consulente del Presidente della Società Dellepiane), rimasto, però, mero “spettatore” della vicenda. L’incontro si concludeva con il perfezionamento dell’accordo, e con la previsione che il pagamento del corrispettivo pattuito sarebbe stato versato nelle settimane a seguire. Di questo, lo stesso Di Nicola si faceva garante nei confronti del Barghigiani (Barghigiani: “no, ti dicevo … va beh tutto a posto però, per ‘amor di Dio sei tu che garantisci la persona … però capisci bene che quando uno fa una cessione di quote un preliminare uno per lo meno dice: “ao, mettimi per lo meno una forma di, di, di.. di quanto … di garanzia che me la prendi la Società” hai capito?!”, Di Nicola: “si, si, no no ma tu allora tu stai a posto ti garantisco io, stai tranquillo non ti”). Disputato l’incontro, e conclusosi con la vittoria del Teramo, il Di Nicola si attivava per ottenere la riscossione delle somme e perché tutti i soggetti da lui coinvolti ricevessero il corrispettivo pattuito. In questo senso, significative sono le conversazioni telefoniche avute con il Barghigiani (il 2 maggio 2015 alle ore 18.12, per dare conferma che il Teramo avrebbe rispettato l’impegno di pagare; l’11 maggio 2015 alle ore 13.30 ed alle ore 17.24, per riscuotere quanto pattuito), con il Campitelli (2 maggio 2015 alle ore 19.39: Campitelli “Ci vediamo domani a Roseto e ci prendiamo un caffè”); con il Di Giuseppe (il 13 maggio 2015 alle ore 19.35 ed il 18 maggio 2015 alle ore 10.31, conversazione che aveva ad 16 Federazione Italiana Giuoco Calcio – Tribunale Federale Nazionale – Sez. Disciplinare - SS 2015-2016 oggetto proprio la suddivisione del corrispettivo tra alcuni dei soggetti coinvolti nella “combine”;). Alla luce della ricostruzione dei fatti sopra operata non vi è, quindi, alcun dubbio che Di Nicola debba essere riconosciuto responsabile di tutti gli addebiti contestatigli dalla Procura Federale».