"Ascoli a buon punto, ma può migliorare"

Parla l’associazione ’Marche a rifiuti zero’: "Stop all’usa e getta, servono centri per il riuso dei materiali"

"Ascoli a buon punto, ma può migliorare"

"Ascoli a buon punto, ma può migliorare"

Nel trattare un tema vasto come l’ambiente, di certo non si può sorvolare la spinosa questione rifiuti. Questa settimana le domande al futuro sindaco arrivano anche dall’associazione ‘Marche a rifiuti zero’, che si occupa, anche nel Piceno, di promuovere una vita ‘zero waste’.

Sabrina Petrucci, tesoriere dell’associazione, cosa chiederebbe al futuro sindaco?

"La nostra associazione fa capo a un circuito internazionale che si chiama ‘rifiuti zero’ e si basa appunto sul concetto che la terra non ha risorse illimitate. Per questo i rifiuti non devono essere considerati rifiuti, ma risorse da rigenerare e riciclare così come fa la natura. Quindi, dobbiamo utilizzare un’economia circolare. Nel Piceno la percentuale di riciclo è buona, intorno al 70%, ma è arrivata a un punto fermo, che va sbloccato. L’amministrazione comunale dovrebbe intensificare e migliorare le raccolte, che sono buone, ma che si possono migliorare. Ad esempio il Comune potrebbe incentivare i cittadini a ridurre l’usa e getta, e potrebbe aprire dei centri di riuso e di riparazione dove chiunque può portare le cose che non usa più. Il recupero degli ingombranti ad oggi prevede il ritiro e lo smaltimento, invece bisognerebbe costituire una filiera che recupera quel rifiuto, che recupera quelle materie prime utilizzate all’interno del rifiuto, perché se smontando il rifiuto si ottengono materie prime da riutilizzare. Fare una cosa del genere già ridurrebbe di molto il quantitativo delle merci che vanno in discarica. Poi c’è la questione del rifiuto tessile, in questo caso il futuro sindaco potrebbe finanziare cooperative che recuperano i tessili, producono nuovi vestiti o si occupino dell’usato. Inoltre, bisognerebbe prevedere impianti per fare un compost di qualità senza necessità di bruciarlo e impianti per recuperare a freddo ulteriori materiali da differenziare prima di conferire l’indifferenziato in discarica. Un altro impegno potrebbe essere dare attuazione al recente decreto legislativo sulla preparazione per il riutilizzo, che mette in capo alle amministrazioni pubbliche il compito di creare delle filiere che operano per il riuso e la riparazione". L’altra voce è quella dell’esperta Cristina Farnesi, anche lei dell’associazione Marche a rifiuti zero. "Come prima cosa, chiederei - ci dice - di continuare sulla strada che era iniziata tempo fa con l’adozione della ‘strategia rifiuti zero’, visto che il Comune di Ascoli aveva aderito. Si tratterebbe di puntare alla riduzione a monte dei rifiuti, quindi adottare la ‘tariffazione puntuale’ che è un meccanismo di premialità del cittadino che lo spinge a produrre meno rifiuti. Penso poi che si possa chiedere al futuro sindaco di rendere il cittadino parte attiva, coinvolto, e per farlo dovrebbe esserci un meccanismo incentivante che lo spinga a partecipare. Oltre ovviamente ad una campagna di sensibilizzazione, magari anche nelle scuole, visto che qui da noi questo si è fatto poco". C’è altro? "Ci sarebbe la messa a punto dell’osservatorio, ovvero un monitoraggio che segna l’andamento della produzione dei rifiuti e che per questo motivo è un punto di partenza importante. Con i dati si dà contezza anche alle criticità, e quindi si può studiare al meglio anche modo di agire sui problemi, per risolverli. Bisogna favorire il messaggio che i cittadini sono responsabili: hanno il diritto di vivere in un ambiente pulito, ma anche il dovere di ridurre l’impronta data dai rifiuti che altrimenti lasciano sulla Terra. Siamo i consumatori ma dovremmo essere gli utilizzatori". Ott. firm.