Asili nido, la Regione centra l’obiettivo europeo e Bologna lo supera

Raggiunto il 33,7% della copertura in Emilia Romagna, sotto le Due Torri sfiorato il 40,5%. Calano del 2,7% gli iscritti per effetto della diminuzione delle nascite

Immagine di repertorio (foto Germogli)

Immagine di repertorio (foto Germogli)

Bologna, 6 agosto 2014 - L'Emilia-Romagna ha raggiunto il 33,7% della copertura degli asili nido, raggiungendo così l'obiettivo fissato dall'Ue nel 2000 a Lisbona. Lo si evince dal report sui servizi educativi per la prima infanzia per il 2012 -2013, pubblicato dalla Regione. I nidi sono infatti 1.018, per 38.278 posti (il 33,7% dei potenziali utenti), 33.223 bambini iscritti. Non tutte le provincie sono allo stesso livello, si passa dal 24,9% di Rimini al 40,5% di Bologna. In calo del 2,7%, dovuto in parte alla diminuzione delle nascite, che nel 2012 sono calate del 6,2% rispetto al 2009. La percentuale di bimbi stranieri iscritti nei servizi educativi è del 10,2% (stabile rispetto all'anno precedente), mentre i bambini non italiani da 0 a 2 anni rappresentano il 23,1% del totale.

Considerando che i bambini residenti da 0 a 2 anni sono 121.630, l'indice di copertura dei posti ammonta al 33,7%. Il numero dei nidi d'infanzia rimane stabile rispetto all'anno 2011-2012: 1.018 contro 1.016. Trenta i nuovi servizi aperti, mentre altri sono stati chiusi, hanno ridotto la capienza o sono stati riaperti dopo un lungo periodo di sosta, anche in seguito al terremoto. In aumento i posti disponibili (38.278 contro 37.974). "E' stato superato - ha detto l'assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi - l'obiettivo del 33% indicato nel 2000 dal Consiglio europeo di Lisbona. Si tratta di un risultato importante, raggiunto grazie al sistema di offerta integrata pubblico-privato e allo sforzo economico compiuto dalla nostra Regione: nonostante i fondi nazionali per i servizi dedicati alla prima infanzia siano stati azzerati da oltre tre anni, da parte nostra abbiamo deciso di mantenere invariato il finanziamento, che per il 2014 ha superato gli 11 milioni di euro, di cui oltre 7 destinati a nidi, micronidi, piccoli gruppi educativi".

Le domande d'iscrizione presentate sono state 21.835, l'11% in meno rispetto all'anno precedente; al 31 dicembre 2012 i bambini in lista d'attesa erano 3.064 (il 14% delle domande totali), poi scesi a 2.092 al 30 maggio successivo. A livello regionale, quindi, la percentuale delle liste d'attesa è stata del 9,6%, scesa di quasi il 5% rispetto all'anno 2011/2012. "I servizi per l'infanzia - aggiunge Marzocchi - costituiscono per la Regione Emilia-Romagna un'occasione di crescita qualificata dei bambini, ma anche un volano per l'economia, poiché facilitano la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle nuove generazioni di genitori e la condivisione degli impegni di cura verso i propri figli".

Il report, a cadenza annuale, contiene anche i dati relativi alle scuole d'infanzia paritarie (comunali e private), frutto della rilevazione statistica condotta dalla Regione coinvolgendo tutte le scuole, statali e non, del territorio. A questo proposito, sono 117.023 i bambini da 3 a 6 anni che vengono accolti dal sistema integrato, il 47,2% dei quali frequenta scuole d'infanzia statali, mentre il 52,8% quelle non statali (comunali e private). "Rimane forte il nostro impegno verso il parlamento e il governo - conclude l'assessore - per sollecitare l'approvazione del disegno di legge sui servizi educativi da 0 a 6 anni. Dev'essere previsto un adeguato sostegno da parte dello Stato che possa consentire alle Regioni di rafforzare tutto l'asse prescolare, di fondamentale importanza per la formazione dei bambini e per il sostegno alle famiglie".

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