Terremoto, il dossier degli errori

La lettera. Risponde il vicedirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 31 agosto 2016 - Siamo alle solite, ogni volta che avviene un sisma invochiamo nuove norme tecniche per costruire in modo sicuro. Le norme ci sono: basta applicarle. Gli edifici costruiti nel rispetto delle norme non hanno subito danni (Norcia). Non è il sisma che uccide, è l’uomo che costruisce in modo sbagliato. Lo diceva anche Dante: le leggi son ma chi pon mano ad esse? Werther Pattuelli, Bagnacavallo (Ravenna)

 

Risponde il vicedirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

E’ uno dei nodi che sta venendo alla luce nel disastro di Marche e Lazio. Ad Amatrice si scopre che sulla scuola crollata si allunga l’ombra di lavori antisismici finanziati e mai partiti, nell’ospedale di Amandola non si comprende se i controlli antisismici sono stati fatti con il sospetto che un vigile del fuoco abbia addirittura avuto un incarico mai messo in opera, in altri casi ci sono soldi mai spesi. Tutti equivoci? Qualcosa di vero c’è. E allora mentre si discute se adottare il modello emiliano (non tutto rose e viole) per la ricostruzione post emergenza bisogna chiedersi come mettere in piedi un meccanismo di controlli a lungo termine che certifichi la prevenzione. Qui ci sono scuole, ospedali e altri edifici pubblici dimenticati e ora crollati o danneggiati. Ecco un tema su cui andare a fondo per evitare altri tragici errori per incompetenza e omissioni.

beppe.boni@ilcarlino.net

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