Direzione Pd, giovedì il summit per le primarie

All’ordine del giorno l’approvazione del regolamento. Confermate (per ora) le due modalità di voto: online e direttamente ai seggi

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di Luca Orsi

Il Pd (e il centrosinistra) stanno per chiudere il cerchio. È stata convocata per giovedì 6 maggio la Direzione dem, con all’ordine del giorno l’"approvazione del regolamento primarie centrosinistra Bologna 2021".

Prima di quella data, dunque, il Pd (nella foto il segretario provinciale Tosiani) e le forze della coalizione interessate dovranno fissare "le regole e la cornice programmatica" delle primarie. Visti i tempi stretti, il tavolo della coalizione – che si è riunito per la prima volta mercoledì sera, con tredici partiti presenti – sarà di nuovo convocato fra domani e lunedì prossimo.

Una volta che il regolamento sarà condiviso dalla coalizione e votato dalla Direzione Pd, scatterà la ‘finestra’ – si parla di sette-dieci giorni – per la raccolta delle firme necessarie da parte degli aspiranti candidati. Chi raccoglierà le firme sufficienti sarà ufficialmente in campo. Le primarie potrebbero tenersi il 13 o il 20 giugno.

Come altre volte in passato, si prevedono "primarie aperte", in sintonia con lo spirito ulivista del segretario nazionale dem Enrico Letta, che chiede "primarie per unire, non per dividere".

Se non vi saranno intoppi, saranno previste due modalità di voto. Una online, con pre-registrazione – via Spid, o con documento d’identità – e l’altra direttamente ai seggi. La pre-registrazione – che viene da più parti contestata – serve a impedire che qualcuno possa votare due volte, sul web e al seggio.

Obiettivo da sempre dichiarato del Pd è realizzare la coalizione più ampia possibile. Intanto, però, Azione e M5s si chiamano fuori dalle primarie.

I primi per coerenza con la scelta di Roma, dove Carlo Calenda – capo politico di Azione, candidato sindaco nella Capitale – non intende partecipare alle primarie. I Cinque stelle, mercoledì rappresentati al tavolo della coalizione da Massimo Bugani, si fanno da parte perché in caso di vittoria della Conti, non avrebbero potuto sostenerla. Mentre proprio nella riunione di due sere fa si è stabilito il principio che partecipa al tavolo delle primarie e del programma "solo chi accetta il risultato dai gazebo".

I renziani di Italia Viva, però, contestano la modalità online. Si teme che il meccanismo "disincentivi" la partecipazione dei ‘non militanti’, favorendo così il candidato del Pd.

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