Appennino, incendio al Corno. E’ caccia ai piromani

Il vasto rogo di venerdì notte: tra le ipotesi un gesto di protesta contro la super seggiovia

PAURA Due immagini del rogo che si è esteso su 100 ettari

PAURA Due immagini del rogo che si è esteso su 100 ettari

Lizzano (Bologna), 12 dicembre 2016 - Regna ancora un mistero fitto sull’incendio che venerdì notte, lungo un fronte di quasi cinque chilometri, ha investito 100 ettari di territorio sulla dorsale tosco-emiliana bruciando sterpaglie, bassa vegetazione e mirtillaie. Stando ai primi rilievi compiuti dalla Forestale, titolare delle indagini, le fiamme si sarebbero sviluppate in alcuni punti del versante pistoiese della Doganaccia propagandosi poi nell’area bolognese a poca distanza dalla croce del Corno alle Sale situata a 1945 metri di altitudine.

Il rogo, spento completamente sabato pomeriggio con l’intervento dei Vigili del Fuoco e di alcuni elicotteri della stessa forestale che hanno effettuato ripetuti lanci d’acqua, ha innescato una serie di interrogativi: un gesto isolato di piromani oppure una clamorosa protesta per contrastare l’annunciata realizzazione di un progetto che dovrebbe collegare gli impianti di risalita del versante toscano con quello delle provincie di Bologna e di Modena? Gli investigatori anche con la collaborazione dei Carabinieri, stanno svolgendo un difficile lavoro con l’obiettivo di raccogliere utili testimonianze per l’identificazione dei piromani.

Il tempestivo intervento delle squadre ha impedito che le fiamme coinvolgessero il rifugio Duca degli Abruzzi del Lago Scaffaiolo e gli impianti di risalita della zona bolognese. Di sicuro le fiamme avrebbero fatto scaturire conseguenze ben più gravi se il fuoco fosse stato appiccato nella nottata di ieri quando sul crinale imperversava vento fortissimo in grado di dare spinta al fuoco. Come si è detto, gli impianti a fune sono rimasti rimasti fermi per l’assenza di neve.

I dirigenti della società Ottolupi che li gestisce, ha tentato di mettere in funzione i cannoni per la produzione di neve artificiale ma le temperature troppo elevate lo hanno impedito. La speranza di tutti è che si possa aprire al più presto la stagione bianca con abbondanti nevicate e che gli inquirenti riescano al più presto a fare luce sul giallo dell’incendio individuando i responsabili. Da ricordare che nel corso del 2016 si sono registrati alcuni roghi nella zona pistoiese di San Marcello: saranno gli stessi piromani del Corno alle Scale?

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