Masotti dice basta a Facebook: chiude ‘Una Bologna peggiore è possibile’

Dopo cinque anni finisce l’esperienza con la pagina Facebook del ‘... mi lamento che’. "Era diventata ingestibile"

Danilo Masotti (Foto Schicchi)

Danilo Masotti (Foto Schicchi)

Bologna, 19 dicembre 2017 - "Tu ti lamenti, ma che ti lamenti", cantava Domenico Modugno nella canzone Malarazza. E lo scrivevano i bolognesi, sulla nota pagina Facebook ‘Una bologna peggiore è possibile’ dove ogni post iniziava (o avrebbe dovuto iniziare) con ...mi lamento che. Il passato è d’obbligo perché domenica sera, proprio un passo dalle feste, il ‘padre’ del gruppo con oltre 17mila iscritti, Danilo Masotti, ha detto basta. Anzi, "bona".

Masotti, l’uomo degli Umarells, aveva aperto lo spazio virtuale nel 2012 – come ricorda nelle ultime righe di congedo – "grazie alla realizzazione di ‘piazza Ikea’". Doveva essere "un gruppo che ironicamente sottolineava la caratteristica principale dei bolognesi: la lamentela". Ma ora online restano solo dure parole proprio su quel gruppo "nato con intenti ironici, subito travisato, subito non compreso". "Una fine ingloriosa – commenta lo stesso Masotti, che però non perde la sua proverbiale ironia –. La pagina è diventata ingestibile, lo specchio dei tempi di adesso. La gente arriva e vomita il suo disagio, non va bene".

Le premesse erano diverse. "Doveva essere una vetrina sulla città – prosegue Masotti – per prenderci un po’ in giro su questa caratteristica del bolognese a cui non va mai bene niente. Il gruppo doveva avere uno scopo ‘terapeutico’: alla decima lamentela uno faceva un lavoro di introspezione e si diceva, ‘ma come sono messo’?". E invece ora prevale chi è "ossessionato da Merola, dai comunisti, dai fascisti... " e, in generale, "i social nel 2012 erano una cosa, nel 2017 un’altra. Ora sono un sebatoio di disagio". La convinzione "è che ci siano margini di peggioramento – prosegue l’ex amministratore –. Anche se le regole erano state chiarite dall’inizio, non volevo mettere filtri alle pubblicazioni, mi piace pensare alla responsabilizzazione degli utenti. Ma ormai l’esperienza è diventata quella di umarells in negativo e lamentosi".

E così l’epilogo ormai è scritto di "un gruppo che ha avuto un unico pregio: far conoscere a quei quattro gatti che lo leggevano quanta ignoranza ci sia in questa città. Buone feste e buona lamentela altrove". Di chi web ferisce di web perisce? Masotti non perde il sorriso. "Peccato. E’ un’occasione persa per gli utenti, quando vedo una cattiveria così mi tiro fuori. Ma a me non cambia niente: chi vuole potrà seguirmi sulla mia pagina". Esperienze analoghe finite? "Quello non si può dire, mi piace sperimentare con la Rete".

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