Omicidio a Bologna, uccide la madre a coltellate: "Venitemi a prendere" / FOTO

Tragedia al Savena. Patrizia Gallo aveva 52 anni, il figlio, Maurizio di Martino, 36 FOTO

I necrofori portano via il corpo della vittima (Foto Schicchi)

I necrofori portano via il corpo della vittima (Foto Schicchi)

Bologna, 17 ottobre 2016 –  I polsi tagliati. L’addome violato dalle coltellate. Una decina o forse di più. La gola recisa. È morta così Patrizia Gallo, 52 anni, massacrata dal figlio Maurizio Di Martino, 36 anni. «Venite, ho ammazzato mia madre», ha detto al telefono alla polizia, quando un barlume di lucidità lo ha fatto precipitare nella realtà. Aprire gli occhi su quello che aveva appena fatto (FOTO).

Sono le 21,30. La sala da pranzo dell’appartamento Acer al piano ammezzato di un palazzo al civico 14 di via Caduti e dispersi in guerra, zona Savena, è una macelleria. C’è sangue ovunque. La scena che si presenta ai primi poliziotti intervenuti è di quelle che non si scordano. Sulla porta ad aprire agli agenti c’è lui, quasi inconsapevole.

Di Martino, un passato scandito dalla droga e dai reati tipici di chi la consuma. Furti, piccole rapine, fuori e dentro dal carcere. Poi il tentativo di uscire da quel tunnel durato per un po’, le ricadute, i problemi psichiatrici che lo portavano a litigare spesso con la madre, fino alle urla. Ma nessuno avrebbe mai potuto sospettare il tragico epilogo di ieri sera. Alle 21,30 il trentaseienne ha chiamato la polizia per consegnarsi. Il coltello da cucina usato per la mattanza era ancora sporco. Di Martino ha offerto i polsi alle manette, è stato portato subito via in macchina, alla Dozza.

Nella strada, palazzi di tre piani separati da un vialetto alberato, sono arrivati il pm Elisabetta Guidi, il dirigente della Squadra mobile Luca Armeni, il dirigente delle Volanti, Enrico Gardini, la Scientifica, il medico legale. Tutti impegnati a ricostruire, tassello per tassello, gli ultimi attimi di una vita disgraziata, anzi due. Le luci restano accese fino a notte fonda nell’appartamento, mentre i vicini di casa, in silenzio, osservano dalle finestre la scena, quell’insolito movimento di macchine azzurre e uomini, e cercano di capire cosa sia accaduto. Il corpo della donna viene portato via dai necrofori quando è mezzanotte passata. Minuto, sembra di bambina. Nella casa vuota è rimasto solo il gatto di Patrizia. Sarà affidato ai vicini. Forse almeno lui ritroverà la pace.

 

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