Quinto Orsi, il dolore del figlio. Guarda il video

Tre anni fa la morte del meccanico investito dal ladro nella sua officina. “Non abbiamo avuto giustizia”

Tre anni fa Quinto Orsi morì nella sua officina dopo essere stato investito dal ladro (foto Schicchi)

Tre anni fa Quinto Orsi morì nella sua officina dopo essere stato investito dal ladro (foto Schicchi)

Bologna, 22 febbraio 2016 - “Noi non abbiamo avuto giustizia”: la voce è quasi rotta dalla commozione, ma lo sguardo è di quelli determinati. Non si placa il dolore di Fabio Orsi, a tre anni dalla tragica scomparsa del padre Quinto.

“Ogni mattina che vado al lavoro ci penso, la mente corre sempre lì” a quel terribile 21 febbraio del 2013, quando Sonic Halilovic, ventenne di origini rom, entrò nel cortile della loro officina in via Ferrarese per rubare un’auto (FOTO). Durante la fuga il malvivente investì in retromarcia il meccanico Quinto Orsi, di 72 anni, schiacciandolo contro il portone. Hlilovic è stato condannato con il rito abbreviato a 16 anni per omicidio volontario, poi in appello ridotti a 6 anni e 8 mesi.

“Vi chiedo è giustizia questa? Doveva avere 16 anni, ne ha avuti 6 e tra poco uscirà” dichiara amareggiato Fabio davanti a quella che è la storica officina di famiglia: “Forse è già uscito e io ho paura di ritrovarmelo qui davanti all’officina”.

Sotto la targa commemorativa, apposta due anni fa dal Comitato cittadini Navile, oggi ci sono dei fiori, portati da amici e cittadini del quartiere, una sessantina che come ogni anno si sono radunati per ricordare Quinto. Oltre al presidente del quartiere Navile, Daniele Ara, presenti anche i consiglieri comunali della Lega Nord, Paola Scarano e Lucia Borgonzoni, i consiglieri di quartiere e i componenti del Comitato cittadini Navile e del comitato Progetto Bolognina.

Un minuto di silenzio, un commosso applauso, i ringraziamenti. Poi il figlio Fabio racconta: “Mio papà mi manca tantissimo e certe volte vorrei fosse qui, anche solo per chiedergli un consiglio, era un gran lavoratore e una persona onesta che pensava solo a mandare avanti l’azienda di famiglia”.

“Il problema è delle politiche mancanti in materia di sicurezza, che in tre anni non sono cambiate- spiega Lucia Borgonzoni, candidato sindaco della Lega - è da tanto tempo che chiediamo l’intervento dell’esercito in Bolognina”.

Non è dello stesso parere invece, Daniele Ara presidente del Quartiere: “Questo drammatico episodio purtroppo non è legato al problema della sicurezza in Bolognina, è una tragedia che poteva accadere in qualunque punto della città e che neanche l’esercito l’avrebbe potuto evitare.”

 

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