Leopardi, le Marche cambiano idea. "I manoscritti restano qui"

Spiazzato il Comune: "Solo un'incomprensione"

Il manoscritto dell'Infinito di Leopardi ritirato dall'asta

Il manoscritto dell'Infinito di Leopardi ritirato dall'asta

Bologna, 2 novembre 2016 - A Bologna li aspettano, nelle Marche, invece, ora vogliono tenerseli stretti. Il destino dei manoscritti di Giacomo Leopardi rischia di trasformarsi in un caso istituzionale. Una telenovela, che se non fosse legata al drammatico sciame sismico che sta investendo proprio i luoghi leopardiani, apparirebbe quasi grottesca. Due giorni fa, l’ultima puntata: la direttrice del Segretariato generale del ministero dei Beni Artistici e culturali per le Marche, Giorgia Muratori, a sorpresa ha escluso che i manoscritti raggiungano Bologna. "Ringraziamo per la grande disponibilità, ma resteranno nelle Marche", le parole della Muratori che è anche a capo dell’Unità di crisi regionale incaricata dallo scorso agosto di mettere in sicurezza l’intero patrimonio artistico a rischio per il sisma.

Una vera doccia fredda. A Bologna, infatti, è tutto pronto per accogliere i prestigiosissimi manoscritti: 27 in tutto, tra cui Idilli famosissimi come ‘L’Infinito’ e ‘La sera del dì di festa’. Il taglio del nastro dell’esposizione è prevista per il 21 dicembre in Archiginnasio, nei locali che in queste settimane ospitano i materiali inediti legati al periodo bolognese di Giorgio Bassani. L’assessore alla Cultura Bruna Gambarelli evita le polemiche: "Da parte nostra abbiamo completato tutte le pratiche necessarie per la mostra, restiamo in attesa dei manoscritti – sottolinea –. Mi rendo conto che nelle Marche si stia vivendo una situazione inattesa e molto delicata, è evidente che questo sta complicando tutto". La vicenda si era aperta giovedì scorso, quando il sindaco Virginio Merola aveva collegato l’arrivo dei manoscritti al terremoto: "Con il sindaco di Visso abbiamo già un rapporto. Loro hanno dei testi che ospitavano nel loro museo, li ospiteremo qui a Bologna e daremo tutta la solidarietà che come cittadini sapremo dare". Il primo cittadino era stato poi corretto dall’assessore marchigiano alla Cultura, Moreno Pieroni: "E’ fuorviante parlare di operazione di solidarietà, il trasferimento temporaneo era già programmato" e, dunque, "non si può far riferimento alla presunta indisponibilità di una nuova collocazione sul territorio marchigiano" o alla messa "al sicuro a Bologna".

Un'irritazione che forse ha portato al cambio di rotta definitivo. "I manoscritti sono al sicuro a Camerino da un mese, mentre si era sparsa la notizia che fossero già partiti per Bologna – spiega la Muratori –. Stiamo valutando quale sarà la loro migliore collocazione, pensando di valorizzare al massimo e di allestire qui in Regione una grande esposizione". Nelle prossime ore si proverà a ricucire lo strappo. "C’è stata un’incomprensione sul trasferimento temporaneo, la nostra intenzione non era certo tenerceli, ci mancherebbe altro", chiarisce la Gambarelli: "Noi volevamo mantenere alta l’attenzione sulle attività culturali di Visso, che vive di frequentazioni estive, e avviare anche una piccola raccolta fondi".

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