Verso Inter-Bologna, Donadoni: "In campo chi ha più grinta"

Alla vigilia della trasferta a San Siro, il mister rossoblù manda un messaggio forte e chiaro: “Gioca chi è intraprendente, anche se sbaglia"

Roberto Donadoni

Roberto Donadoni

Bologna, 10 febbraio 2018 - “In campo ci saranno quelli che hanno più voglia, grinta, volontà di dimostrare quello che sanno e che vogliono fare. Chi mi dà questa sensazione è privilegiato, senza nulla togliere agli altri”. Il messaggio parte forte e chiaro dalla bocca di Roberto Donadoni che alla vigilia della trasferta di San Siro contro l'Inter non lascia dubbi sull'atteggiamento che si aspetta dai suoi ragazzi. “Chi è intraprendente, anche se sbaglia,- aggiunge il tecnico del Bologna- ha questo privilegio”.

Chi ha dimostrato la sua intraprendenza nei minuti finali del derby con la Fiorentina ed evidentemente anche nella sua prima settimana intera di allenamenti con i rossoblù è Riccardo Orsolini: “Lo vedo convinto e determinato - spiega Donadoni - e questo suo atteggiamento mi piace. Sicuramente è in lizza per guadagnarsi un posto nella partita”.

Per un Orsolini che, a meno di sorprese nella rifinitura odierna, vede consegnarsi virtualmente una maglia da titolare al fianco di Palacio e Di Francesco, c'è un Destro che se la vede sfilare nonostante abbia segnato 5 gol nelle ultime 10 apparizioni: “Mattia - racconta Donadoni - lo vedo sempre sulla falsariga del suo andamento degli ultimi tempi. Io dico sempre e lo ribadisco oggi che il suo è un discorso legato alla determinazione che mette in quello che fa. Se ha intensità è un giocatore superiore alla media nel suo ruolo, altrimenti è pari agli altri”.  Il più grande investimento della Società rischia dunque di stare a sedere in panchina: “Sono stati fatti un po' di investimenti nel passato e un po' nel presente per far diventare la rosa più forte; poi bisogna fare il conto con la realtà delle cose e se una volta rimane a sedere Destro, una Di Francesco o qualcuna in più Krejci dispiace ma rientra nella logica delle cose”.

D'altra parte si può giocare solo in 11 per volta con tre possibili sostituzioni. “Chi esce contrariato dal campo manca di rispetto per prima cosa al suo compagno che entra. Se fossi io quel compagno a fine partita lo prenderei per le orecchie e gli chiederei spiegazioni - ammette Donadoni”. A completare l'undici rossoblù saranno Poli, Pulgar, Dzemaili a centrocampo e Mbaye, Gonzalez, De Maio, leggermente favorito su Helander e Masina in difesa.

L'obiettivo contro un avversario che sta attraversando le stesse difficoltà dei rossoblù è quello di risollevarsi: “Veniamo da due risultati negativi consecutivi e andiamo là per riscattare questi due risultati. Troveremo un'Inter che ha i suoi ragionamenti da fare, ma noi dobbiamo fare la nostra partita di determinazione e temperamento. Fino a poche settimane fa loro erano tra le candidate a vincere lo scudetto, adesso stanno attraversando un momento di difficoltà e noi dobbiamo cercare di approfittarne con una prestazione di spessore”.

Ad aiutare potrebbe anche essere l'insofferenza del pubblico casalingo: “E' un aspetto da considerare - conferma l'allenatore bergamasco -,ma non sono i fattori esterni a portarci ad esprimere determinati valori. Il pubblico potrà indirizzarsi in un modo o nell'altro ma sarà conseguenza di quello che faremo noi in campo”. Ottenere un risultato a San Siro sarebbe importante anche a livello psicologico: “Sappiamo cosa può significare - dichiara Donadoni - ma non deve restare una ciliegina da mettere sulla torta per poter dire che abbiamo fatto risultato contro una squadra che potenzialmente lotta per vincere il titolo. Bisogna affrontare le partite allo stesso modo sia che si giochi contro l'Inter che contro il Benevento”. E allo stesso modo il Bologna dovrà giocare sia che difronte si trovi Icardi, ancora in dubbio, che Eder: “Sono giocatori differenti - dice Donadoni. Icardi è più stoccatore ma quello che voglio è avere ben chiari i nostri concetti. Mi piacerebbe che l'avversario fosse indotto a fare quello che voglio fargli fare io, pur riconoscendo i valori che sono da top player”. 

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