Mihajlovic e la speranza di rivedere presto i tifosi allo stadio

Il tecnico ha parlato alla vigilia del match di venerdì sera tra Bologna e Benevento, ricordando anche l'incontro avuto lunedì pomeriggio col Papa

Sinisa Mihajlovic

Sinisa Mihajlovic

Bologna, 11 febbraio 2021 – “I tifosi ci sono sempre stati vicino e li ringrazio. Ci mancano, sono curioso di sapere come sarà la prima gara con lo stadio pieno. Penso che qui in Emilia – Romagna, grazie a Bonaccini, avremo i tifosi allo stadio già a marzo, in percentuale ridotta. Potremo essere la prima società in Italia con i tifosi allo stadio”.

È speranzoso Sinisa Mihajlovic alla vigilia della sfida tra Bologna e Benevento, forse troppo. Tant’è che dalla Regione fanno già sapere che al momento, la voglia di rivedere i tifosi allo stadio da parte di Mihajlovic è costretta a rimanere un desiderio: “Le priorità sono altre, in un momento in cui abbiamo palestre, piscine e attività sportive ferme, con lo sport di base in difficoltà e la pandemia ancora in corso”.

Testa quindi al Benevento, che domani sera, alle 20.45, arriverà al Dall’Ara, capitanata dall’ex Inzaghi: “Sarà una partita difficile, dobbiamo ripetere la prestazione di Parma. Non cambieremo il nostro modo di giocare, e nemmeno la mentalità. Sappiamo dove loro possono essere pericolosi, dobbiamo stare attenti ai dettagli. Domani ci metteranno in difficoltà, ma noi siamo più forti e dobbiamo dimostrarlo sul campo. La mancanza del pubblico ti condiziona”.

Il discorso si sposta poi sull’incontro di Mihajlovic col Papa, avvenuto lunedì pomeriggio a Roma: “E’ stata una bella esperienza, siamo rimasti là tre ore quando di solito le udienze durano 15 minuti. È stata un’udienza privata ma allargata, con altri personaggi, in vista di un programma di Discovery Channel dove persone che hanno avuto un problema nella vita racconta di come ne è uscito. Sono andato con Arianna, mia moglie, e con mia suocera, e subito ha detto che avrebbero dovuto farmi santo visto che ho portato con me mia suocera. Ti dà grande tranquillità, è un tifoso di calcio: mi ha detto di salutare la squadra, Palacio lo conosce, Dominguez no”.

Poi si concentra sui singoli: “Barrow speriamo continui così, Sansone è tornato e sta bene, sono felice per lui. Poli? Giocherà quando mancherà Schouten, che è diffidato. Dijks domani ci sarà, un taglio non è niente, sono guarito prima io dalla leucemia che lui col ‘ditino’ rotto (ride, ndr)”. E infine la conferma sull’out di destra offensiva: “Domani gioca Skov Olsen”. Un Bologna e un Mihajlovic che domani ritroveranno Inzaghi: “Non l’ho mai sentito dopo che lo sostituì. Siamo amici, lui ha fatto una cosa grandiosa per me, che non dimenticherò mai: quando feci la mia partita d’addio venne nonostante due giorni prima avesse giocato la finale di Champions contro il Liverpool. Mi fece molto piacere, nonostante in campo io e Couto lo minacciassimo (ride, ndr). Siamo rimasti in ottimi rapporti, è un bravo ragazzo e domani avrò piacere di rivederlo”.

Infine focus sulla sua squadra: “Abbiamo fatto passi in avanti: il mio obiettivo, quando arrivai, era quello di creare un gruppo, eravamo disperati, dovevamo salvarci e per noi ogni partita era questione di vita o di morte. Non potevamo fare passi falsi, i ragazzi sono stati bravissimi, e lì abbiamo cementato il gruppo. Il lavoro successivo è stato quello di avere una mentalità precisa nel nostro gioco. Adesso so che la mia squadra farà sempre la prestazione, la differenza la fanno i dettagli, che sono importanti per avere continuità”.

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