Paolo List quando indossava la maglia del Bologna (Schicchi)
Bologna, 29 marzo 2016 - Il suo volto pulito, da ragazzo timido e riservato, aveva conquistato tutti: più difficile conquistare successi sul campo se eri piombato a Bologna nell’infornata di Pasquale Casillo, alba degli anni ‘90, due retrocessioni di fila con annesso fallimento, epilogo quasi inevitabile dopo che Gino Corioni aveva passato la mano al patron di Foggia e Salernitana. Nella notte tra domenica e lunedì la Sla (sclerosi laterale amiotrofica) s’è portata via Paolo List. List il 2 maggio avrebbe compiuto 53 anni ma da tempo combatteva la sua battaglia impossibile contro la malattia.
Terzino destro, nativo di Casalabuttano (Cremona), aveva iniziato la carriera nel Pergocrema ma si era affermato nel Foggia di Zeman, Rambaudi, Baiano e Signori, con cui vinse il campionato di B nel 1990-91. Dalla Puglia, insieme al patron Casillo, era approdato in rossoblù, dove ha giocato per due stagioni, dal ‘91 al ‘93’, collezionando 4 reti in 52 partite. Terzino geometrico, era un buon crossatore e non disdegnava, come si dice in gergo, di accompagnare la manovra: da qui il fiuto del gol, desueto per chi di ruolo fa il difensore.
Sotto le Due Torri in due anni cambiò cinque allenatori (Maifredi, Sonetti, Bersellini, Cerantola, Fogli), una girandola che non evitò al club il doppio baratro della C1 e del fallimento in tribunale. Poi aveva chiuso la carriera al Palazzolo in C2 e nel dopo calcio aveva aperto un bar a Ripalta Cremasca, fino a quando non lo ha aggredito la Sla. Condoglianze ai suoi famigliari ieri sono state espresse sia sul sito ufficiale del Bologna che su quello del Foggia.
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