Emergenza all’ex Cie, arrivano altri 700 migranti

La nuova ondata di profughi dovrà essere smistata anche in altre province. La metà degli stranieri che entrano nell’hub rifiuta di farsi identificare e sparisce

L’arrivo all’ex Cie di un gruppo di migranti sbarcati in Sicilia

L’arrivo all’ex Cie di un gruppo di migranti sbarcati in Sicilia

Bologna, 2 settembre 2016 - Duecento migranti sono arrivati la notte tra mercoledì e giovedì. Altri cinquecento sono attesi per il weekend. Settecento persone che, per un giorno o molto di più, dovranno essere ospitati all’ex Cie, prima di essere smistati nelle varie province dell’Emilia-Romagna. Nella struttura di via Mattei, attualmente, ci sono già 168 ospiti ‘fissi’, di cui trenta minorenni. Persone che, per vari motivi, ancora non sono state destinate a strutture d’accoglienza e non possono essere mandate via dall’Hub. A questi, vanno aggiunti altri 75 migranti che rappresentano la ‘quota’ dei 200 appena arrivati destinata a Bologna (50 persone) più i 25 che Ferrara non è riuscita ad accogliere. Una situazione, insomma, già ai limiti del possibile, che rischia di arrivare al collasso nel weekend.

Perché se è vero che c’è un turn-over continuo in via Mattei, è vero anche che l’ex caserma, quando ancora era un Cie, era strutturata per ospitare 50 uomini e 45 donne. Numeri ben diversi dai picchi di 500 persone raggiunti nell’ultimo periodo, nei momenti di massima emergenza. I bagni sono quelli che sono e nelle tende continuano ad essere montati letti a castello. Una situazione al limite, come al limite sono le condizioni di lavoro degli agenti in servizio all’Hub. Pochi poliziotti, costretti a turni massacranti.

Un’altra questione riguarda appunto l’identificazione dei richiedenti asilo: un buon 50 per cento dei migranti di passaggio a Bologna non hanno scelto l’Italia come loro destinazione finale. Per questo, per evitare di infilarsi nelle maglie controverse del trattato di Dublino, scelgono di non farsi identificare qui. Vengono filmati, firmano una liberatoria, e se ne vanno per la loro strada. Fantasmi tra milioni di fantasmi, in cerca di fortuna in Nord Europa. Se mai ci arriveranno, visto che una circolare del ministero dell’Interno impone alla polizia ferroviaria di bloccare i migranti trovati senza documenti sui treni diretti oltre confine, anche se muniti di regolare biglietto. Un cane che si morde la coda.

Ultimo problema: tra chi approda sulle coste italiane ci sono anche tanti immigrati che non hanno i requisiti per ottenere lo status di profugo. Tanti marocchini, tunisini che, una volta arrivati all’Hub, vengono direttamente smistati all’ufficio immigrazione della Questura: qui vengono trattati come clandestini e viene notificato loro un decreto di espulsione, che non rispetteranno probabilmente mai. Anche loro, così, si perdono tra le strade di Bologna. Senza casa, senza documenti, senza lavoro. Invisibili, ma presenti.

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