Merola: "Aree pedonali e ciclabili, così cambierà il traffico"

L’intervista di Ferragosto al sindaco: "Meno strisce blu e più posti per i residenti"

Virginio Merola, rieletto sindaco al ballottaggio lo scorso 19 giugno (FotoSchicchi)

Virginio Merola, rieletto sindaco al ballottaggio lo scorso 19 giugno (FotoSchicchi)

Bologna, 15 agosto 2016 - La mossa del cavallo, il colpaccio che spariglia le carte nel gioco degli scacchi come nella vita, è ormai un mantra per il sindaco Virginio Merola. E in questa sua prima intervista con il ‘Carlino’ da sindaco rieletto in occasione del tradizionale colloquio di Ferragosto, il primo cittadino trasferisce la sua filosofia-feticcio nei progetti per la città. Esempio: sul nuovo piano del traffico, la parola chiave è quella della flessibilità totale: leggi «impieghi diversi in tempi diversi degli spazi, proprio come hanno insegnato i T-days». Con nuove ciclabili e nuove aree pedonali (temporanee) all’orizzonte. Mentre sulle strisce blu Merola è pronto a eliminare quelle ‘sottoutilizzate’ per dare nuovi spazi ai residenti.

Sindaco, qual è il bilancio di questo avvio di mandato-bis?

«Il primo motivo di soddisfazione è avere dato a Bologna un sindaco che riesce a fare un secondo mandato e che quindi può sviluppare l’azione politica su un arco di dieci anni. Era dal 1999 che non accadeva. Ora possiamo attuare tutte le opere che abbiamo sbloccato senza dover ricominciare e allo stesso tempo possiamo andare avanti per migliorare i servizi sociali e la scuola, consolidare il forte aumento del turismo e rafforzare ancora di più la cultura. Lo farò assieme a una giunta della quale sono molto soddisfatto: è quella che volevo, costruita senza condizionamenti. E in Consiglio ho una maggioranza di 23 consiglieri su 36. Non ho per ora motivi di scontentezza. Ma sento forte la responsabilità di fare meglio e di più».

Il Pd è alle prese con lo spinoso tema del referendum costituzionale. La Festa dell’Unità deve essere solo per il sì?

«La posizione del Pd è per il sì al referendum. Questo non deve fare dimenticare che le Feste dell’Unità sono da sempre un luogo aperto al confronto e un momento di dialogo, in questo caso con chi sostiene il no al referendum. Credo che nessuno, però, possa pretendere da un partito che alla Festa si faccia propaganda per il no. Aperti sì, masochisti no».

Parlando invece del no, come si gestisce il dissenso? Non teme, ad esempio, uno strappo dell’Anpi? A Bologna i partigiani chiedono una posizione meno drastica rispetto a quella renziana.

«Renzi ha fatto bene ad ammettere che è stato un errore personalizzare il sì al referendum. Si parla di Costituzione non della sorte di un governo. Ma credo che Renzi, come segretario del Pd, debba fare un altro passo importante: occuparsi dell’ unità del partito. Anche se vincerà il sì, molti elettori e iscritti orientati al no non potranno essere ignorati».

Poi c’è il nodo dei parcheggi: come creare nuovi posti per moto e bici e come risolvere il nodo auto? Ci sono parcheggi a sbarra che restano semipieni e costano troppo. Interverrete sulle tariffe?

«Sto cambiando il piano della sosta: dove abbiamo parcheggi sottoutilizzati si potranno eliminare le strisce blu e riservare più posti ai residenti, come abbiamo fatto alla Manifattura delle arti. Interventi sulle tariffe? Vedete, i parcheggi sono gestiti da privati e ridurre le tariffe significa trasferire il costo su tutti i cittadini, nonché incentivare l’uso dell’auto. Vorrei piuttosto fare maggiori sconti a chi deve usare l’auto per lavoro».

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