Bologna, voto Pd. A sorpresa Renzi è in testa

Prime votazioni dei circoli per il congresso. Orlando sfonda al ‘Centro storico’

Matteo Renzi a Bologna, bagno di folla con i sostenitori (LaPresse)

Matteo Renzi a Bologna, bagno di folla con i sostenitori (LaPresse)

Bologna, 24 marzo 2017 – Sono Matteo Renzi e Michele Emiliano i più votati delle prime due sezioni del Pd andate al voto ieri sera a Bologna città. Al circolo ‘Tubertini’ di Borgo Panigale, piccola roccaforte renziana, l’ex premier ha incassato 52 voti, contro i 18 di Andrea Orlando e uno solo di Michele Emiliano.

Il magistrato si rifà, con gli interessi, al circolo Pd ‘Centro storico’ di via Belle Arti. Nella sezione di Emilio Lonardo – già consigliere comunale pd, ora in prima fila a sostegno di Emiliano – il presidente della Regione Puglia mette a segno un vero e proprio exploit: incassa 19 voti (fino a ieri ne aveva presi 15, in tutta la regione), contro i 17 di Orlando e i 5 di Renzi.

I numeri, va detto, sono ancora troppo piccoli per essere rilevanti, ma una prima tendenza pare chiara. Nella manciata di circoli che hanno già votato, Renzi ha guadagnato consensi rispetto a quattro anni fa e soprattutto alle previsioni della vigilia.

Un esempio? Le roccaforti ‘rosse’ Castel Maggiore e Minerbio, espugnate a sorpresa dall’ex premier grazie anche, in particolare nel primo caso, a un’affluenza in aumento e in controtendenza rispetto al resto della regione, dove gli iscritti sembrano dimostrare molto meno coinvolgimento del 2013.

In Emilia-Romagna dopo poco più di un migliaio di voti validi (34 circoli al voto su 598), Renzi è al 58,3%, mentre Orlando si ferma al 40,1%, con Michele Emiliano che ha incassato – come già detto – appena 15 voti.

Un altro segnale positivo per la mozione renziana: 4 anni fa, negli stessi circoli, l’ex premier si era fermato al 43,6%, con Cuperlo al 41,6% e Pippo Civati terzo incomodo al 13,5%. Meglio ripeterlo per essere chiari. Nel conto totale mancano circoli pesanti, da centinaia di iscritti, che potrebbero ribaltare da soli l’attuale situazione.

Al congresso potranno partecipare anche i 48 iscritti comunicati fuori tempo massimo. La commissione provinciale ha, infatti, raccolto l’invito di quella regionale e li ha riammessi al voto, dopo un iniziale stop. Fin qui, tutto bene. C’è, però, una una novità importante. Di quelle 48 tessere, ben 33 appartengono al circolo Galvani, quello un tempo di Romano Prodi. Il segretario renzianissimo Andrea Forlani, ‘colpevole’ di averle comunicate con un giorno di ritardo, è stato rinviato alla commissione di garanzia del partito, un organo indipendente che potrebbe decidere di sanzionarlo, ma soprattutto circa la metà dei neo-iscritti oggi saranno riassegnati a nuovi circoli. Questo perché le iscrizioni al Pd avvengono in base alla residenza, un principio che al Galvani in molti casi non sarebbe stato rispettato.

Che la tensione stia cominciando a salire lo conferma l’ultima schermaglia, quella tra in sindaco di Castenaso Stefano Sermenghi, renziano doc, e il presidente del quartiere Navile Daniele Ara, con con Orlando. Se il primo esulta e garantisce che nel suo Comune non ci sarà gara per mancanza di avversari, il secondo replica: «I dirigenti dovrebbero essere tutti impegnati a favorire la massima partecipazione al voto».

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