Scontri tra antagonisti e poliziotti, il pm: "Tra i reati porto illegale di materiale esplodente"

La potenza delle esplosioni durante il pomeriggio di 'guerriglia' è stata valutata molto superiore rispetto a quanto accaduto, in passato. Merola: "Pronti a revocare le convenzioni con i centri sociali violenti"

Gli scontri in centro a Bologna

Gli scontri in centro a Bologna

Bologna, 21 ottobre 2014 -  Sono in pieno svolgimento le indagini della Digos, coordinata dalla Procura, per individuare i responsabili degli scontri scoppiati sabato scorso tra gli attivisti dei centri sociali e le forze dell'ordine schierate per garantire l'ordine pubblico in occasione della lezione per i 60 anni della società editrice "Il Mulino" tenuta dal governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, e del presidio di Forza Nuova.

"La Procura - ha spiegato il procuratore aggiunto di  Bologna, Valter Giovannini - contesterà per i fatti di sabato anche il porto illegale di materiale esplodente". Un reato, il porto illegale di materiale esplodente, che verrà ipotizzato nei confronti dei singoli attivisti accusati di aver lanciato gli ordigni rudimentali contro le forze dell'ordine. Si tratta di una sorta di 'salto giuridico' (nella contestazione dei reati) motivato dal fatto che la potenza delle esplosioni durante il pomeriggio di 'guerriglia' (sono state lanciate dagli antagonisti diverse bombe carta) è stata valutata da inquirenti e investigatori molto superiore rispetto a quanto accaduto, in passato, in altre manifestazioni della stessa tipologia.

Una considerazione emersa anche dalla constatazione che tutti i feriti tra le forze dell'ordine (19 persone complessivamente tra carabinieri e agenti di polizia) hanno accusato ipoacusie (indebolimento dell'apparato uditivo) di vario livello. Intanto, su precisa delega alla digos da parte del pm Antonello Gustapane, gli investigatori attraverso l'analisi dei filmati stanno verificando l'eventuale presenza durante i disordini di sabato (e anche in occasione di precedenti manifestazioni di protesta) di soggetti già raggiunti dalla misura del divieto di dimora a Bologna.

"Abbiamo preso due impegni: il primo di rivedere il regolamento, che ci darà maggiore autonomia e flessibilità. L'altro è di aspettare l'esito delle indagini, per verificare le eventuali responsabilità di ogni centro sociale. Il rischio c'è sempre, ma siccome abbiamo coraggio siamo determinati ad affrontare le questioni". E' il commento del sindaco di Bologna Virginio Merola all'approvazione, ieri all'unanimità da parte del Consiglio comunale, di un odg che solidarizza con le forze dell'ordine dopo gli scontri di sabato, e che impegna l'amministrazione a valutare le modalità di revoca delle convenzioni in essere con le associazioni che risulteranno essere state parte attiva negli scontri.

 Le convenzioni in atto con associazioni che fanno riferimento a centri sociali a Bologna sono quattro, ha spiegato, "sono importanti perché hanno prodotto delle ottime iniziative. Quello che noi diciamo è che queste sedi associative non possono essere usate per promuovere violenza - ha aggiunto - anche se le responsabilità sono individuali. Speriamo che questo segnale sia capito, come sia compreso che per avere rapporti con il Comune di Bologna la non violenza e il rispetto delle regole democratiche è una precondizione". 

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