Piattaforme, l’Eni paga l’Imu

Il Comune incasserà così i 2,5 milioni della prima tranche

Una piattaforma

Una piattaforma

Cesenatico, 20 gennaio 2017 - Il Comune incassa definitivamente i due milioni e mezzo di euro della prima tranche dovuta dell’Eni per l’Imu sulle piattaforme dove si estrae gas metano. La notizia ufficiale viene dai legali di Eni spa i quali hanno comunicato al comune la loro decisione di abbandonare il contenzioso intrapreso dalla società con ricorso avverso l’avviso di accertamento notificato ad Eni dal comune di Cesenatico il 27 giugno 2016. Tale ricorso era relativo alla quota Ici (allora non c’era l’Imu) per la produzione degli anni 2010 e 2011. Nel documento trasmesso al comune l’Eni parla di ‘istanza di cessazione della materia del contendere’ già sottoscritta ed inviata alla Commissione tributaria provinciale in vista dell’udienza del 30 gennaio che dovrà prendere atto dell’accordo intervenuto tra le parti. Scrive anche «di aver verificato la carenza di interesse nella prosecuzione del giudizio in quanto il comune ha determinato il valore del bene su cui parametrare il pagamento dell’Ici 2010 e 2011 ai valori contabili comunicati dalla società, senza l’applicazione di sanzioni, come sancito dalla Corte di cassazione nelle due sentenze del 2016».

Il primo ad essere positivamente sorpreso è l’assessore al bilancio Roberto Amaducci: «Francamente non mi aspettavo la richiesta di estinzione del contenzioso da parte di Eni. I 2,5 milioni di euro erano già stati svalutati in sede di assestamento di bilancio 2016. Noi infatti non avevamo speso tale cifra, era infatti in atto un contenzioso. Solo all’approvazione del rendiconto, che avverrà entro il 30 aprile, potremmo disporre di tale somma». Come spenderete i due milioni e mezzo? «Copriremo il disavanzo ereditato relativo all’esercizio 2015 di circa 1,5 milioni oltre ad una parte del disavanzo 2014 che ammonta ad oltre 5,7 milioni di euro. Tengo a sottolineare che l’esercizio 2016 ha registrato un miglioramento significativo in termini di cassa al 31 dicembre, ma l’incasso dei 2,5 milioni è ancora insufficiente al raggiungimento di un saldo positivo nel conto di tesoreria dell’ente. A questo punto l’auspicio è che Eni riconosca anche le imposte per gli anni 2012 e 2013 che ammontano a circa 3,3 milioni, già oggetto di avvisi di accertamento notificati agli inizi di dicembre 2016, e l’Imu per il 2014 e 2015, che ammonta a 3,8 milioni, prevista nel bilancio 2017».